John Lennon: 40 anni fa la sua morte

L’8 dicembre di 40 anni fa ci lasciava John Lennon, mito indiscusso e leader di uno dei gruppi che hanno cambiato la storia della musica a livello mondiale

Il mito, l’artista, il genio creativo, l’uomo. La data dell’8 dicembre del 1980 ci fa riscoprire John Lennon soprattutto sotto questo punto di vista, quello dell’essere umano ucciso da cinque colpi di pistola.

La vicenda

Come sono andati i fatti è ormai chiaro, la perdita che questi hanno comportato è invece ancora incalcolabile oggi, a distanza di 40 anni.

La sera dell'8 dicembre 1980, precisamente alle 22:51, al termine di un pomeriggio trascorso in studio, John Lennon stava rincasando con la moglie Yoko Ono nell'Upper West Side a New York.

Una serata normale e tranquilla, se non fosse stato per Mark David Chapman, un venticinquenne fan squilibrato che sparò cinque colpi di pistola contro l'ex Beatles , colpendolo alle spalle quattro volte (il quinto colpo non andò a segno) mentre esclamava: “Hey, Mr. Lennon”.

Cinque proiettili che cambiarono la storia della musica. Uno di questi trapassò l'aorta e Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo salendo i gradini che portavano alla guardiola della sicurezza mormorando “I was shot…” (Mi hanno sparato), prima di cadere al suolo perdendo i sensi.

Degli agenti presenti nelle vicinanze non aspettarono nemmeno l’arrivo dei soccorsi, caricarono Lennon in auto per una disperata corsa verso il vicino Roosevelt Hospital. Il cantante non ci arrivò in tempo, perché perse conoscenza proprio sull’auto della polizia. Ai medici dell’ospedale non restò che dichiararlo morto alle 23:15.

L'uomo che insieme a Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr aveva dato vita ai Beatles, una delle band più influenti della storia non solo del rock, ma di tutta la musica, se n’era andato.

L’eredità

«Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un'auto per salire su un'altra.»

John Lennon, 1969

Come succede con i grandi personaggi, a volte la morte non è che un modo per avere accesso all’olimpo di chi gode di fama eterna.

Ed è proprio quello che è successo a John Lennon.

Come conseguenza immediata l’ultimo album “Double Fantasy” balzò al primo posto in classifica e gran parte dei dischi precedenti tornarono in auge.

Per ironia della sorte, fu proprio “Double Fantasy” il motivo che spinse l’assassino ad avvicinarsi al cantante, con la scusa di chiedergli un autografo. L’album, pubblicato qualche settimana prima del tragico evento, nel novembre del 1980, segnava il rientro di Lennon sulla scena discografica dopo circa 5 anni di isolamento dorato newyorkese.

Moltissimi artisti, esponenti dei generi musicali più variegati, a testimonianza dell’impatto avuto dai Beatles e da John Lennon, gli resero omaggio con cover e tributi.

Statue e memoriali furono eretti in moltissime città e la figura del cantante divenne un simbolo di moltissimi movimenti : pacifisti, ambientalisti, politici, di non violenza, di tutela dei diritti delle donne.

L’influenza oggi

Cosa resta di John Lennon oggi, a 40 anni dalla sua morte?

Sicuramente la sua musica, sia quella creata con i Beatles che quella del suo periodo solista.

Ma la musica, si sa, è anche portatrice di idee. E quelle in cui credeva John sono più vive che mai: resta il sogno a volte visionario di chi crede in un mondo migliore, che il cambiamento possa essere pacifico, che in fondo si possa semplicemente vivere, senza altre pretese.

Come ogni icona che si rispetti, però, anche John Lennon ha dettato moda in molti ambiti diversi, dall’arte all’abbigliamento.

Se dovessimo ricordare un simbolo tra tutti quelli legati alla figura di John Lennon, non possiamo non citare i suoi immancabili occhiali tondi. Un vero tratto distintivo, soprattutto se si pensa che lo stesso modello era apprezzato anche da altri personaggi illustri (ad esempio Gandhi, Janis Joplin ed Elton John) ma chiunque, volendone comprare un paio, per farsi comprendere chiede “un paio di occhiali alla John Lennon”.

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