In principio fu Plastic Ono Band


Un inno ricoperto di zucchero
E proprio l'abbraccio collettivo della titletrack è ciò che è rimasto più di ogni cosa appiccicato all'immagine del Lennon solista, un riassunto di tutti i suoi valori condensato in tre minuti di perfezione pop.
Uno dei brani più memorabili nella storia del pop e del rock talmente potente ed evocativo da aver in qualche modo messo in ombra con quell'intro di pianoforte iconico il resto dell'album, pieno di gemme e di un lavoro notevole fatto anche da Harrison che suona la chitarra su metà delle tracce.
Della canzone simbolo del disco Lennon disse che si trattava di una canzone "antireligiosa, anticonvenzionale, anticapitalistica, antinazionalista ma accettata solo perché ricoperta di zucchero", a disprezzare il dover ammorbidire i suoi pensieri e il suo credo sociopolitico, per farli passare come un cavallo di troia tra le orecchie del pubblico.
Imagine fu ispirata da alcune poesie pubblicate da Yoko Ono all'interno del libro "Grapefruit" del 1964, specialmente una intitolata 'Cloud Piece' i cui versi dicono 'Imagine the clouds dripping, dig a hole in your garden to put them in'. A questo si aggiunse anche l'influenza di un libro di preghiere cristiane che gli era stato regalato dall'attore e attivista Dick Gregory.
E una preghiera per la collettività, senza denominazione religiosa, è esattamente ciò che rese Imagine una canzone universale e così speciale.
Dal punto di vista commerciale, il singolo fu pubblicato solo negli Stati Uniti arrivando poi nella classifica UK solo 4 anni dopo come parte di una compilation e in cima solo nel 1981, in seguito alla morte di Lennon.
Una delle canzoni più note e suonate di tutto il ventesimo secolo, Imagine alla fine ha venduto quasi 2 milioni di copie solo nel Regno Unito ed è stata reinterpretata da oltre 200 artisti diventando la canzone simbolo, forse malgrado l'autore, del Lennon solista.