22 gennaio 2021

Jonathan Davis e il possibile altro nome dei Korn

Il cantante dei Korn ha parlato in un'intervista dell'altro, improbabile nome che la band ha rischiato di scegliere agli esordi e dell'importanza del logo

Quando una band è agli esordi è facile cambi nome più e più volte prima di trovare quello definitivo, quello con il quale diventerà famosa e la scelta a volte può essere davvero importante per definire l'immagine di un artista. Jonathan Davis dei Korn ha affrontato la questione in una recente intervista con Revolvermag parlando di come si sarebbero potuti chiamare i Korn se avessero fatto una scelta diversa e di quanto logo della band sia stato fondamentale per il loro successo.

Korn o Larry?

Intervistato da Revolver, il frontman dei Korn Jonathan Davis ha rivelato i problemi affrontati dalla band nu metal nel definire il nome che li avrebbe imposti sulla scena. Tutto nacque da un logo ma l'intervento del loro manager dell'epoca per la scelta del nome sarebbe potuto finire male e dare alla formazione americana tutto un altro sapore.

"Il logo dei Korn arrivò più o meno quando eravamo alla ricerca di un nome - racconta Jonathan Davis - ma quando dicemmo al nostro manager dell'epoca, Larry, che ci saremmo chiamati Korn, ci rispose che non potevamo farlo. Allora dicemmo che ci saremmo chiamati proprio come lui, Larry. Ci mandò a fare in culo e gli dicemmo che avrebbe dovuto scegliere: o Korn o Larry".

Per fortuna il manager, alla fine, decise nel modo più ovvio anche perché, come dice lo stesso Davis, vi immaginate 'Freak On A Leash' suonata dai Larry ?


L'importanza del logo

Se la parola 'corn', messa così, poteva sembrare poco appetibile per una band che doveva apparire in qualche modo minacciosa, un po' di lavoro con il lettering e con il logo ha garantito a Jonathan Davis di avere in mano un'immagine che rispecchiasse in modo adeguato il sound della band.

"Ancora mi viene da ridere oggi quando penso che il nome della mia band è Korn - ha aggiunto Davis - lo abbiamo ribaltato, lo abbiamo scritto in un modo diverso, abbiamo aggiunto la R al contrario e lo abbiamo reso abbastanza minaccioso. Direi che ha funzionato".

Da lì alla creazione definitiva del logo il passo è stato breve. Serviva qualcosa da utilizzare per la promozione della band e quindi, racconta il frontman dei Korn, la mossa è stata quella di prendere un pastello e scrivere Korn con la mano sinistra, come farebbero i bambini: "Poi lo abbiamo messo in una stampante e abbiamo iniziato a farne degli adesivi che abbiamo attaccato ovunque e la gente ha iniziato a chiedersi chi cazzo fossero i Korn. Direi che quello è stato il motivo per il quale ci hanno messo sotto contratto. All'epoca non c'era internet".


Quando torneremo live sarà come liberare i tori

Parlando di Korn, nei mesi scorsi il bassista della band, Fieldy, ha parlato del futuro della musica dal vivo alla luce della vita imposta dalla pandemia. Invece di guardare al passato, il bassista dei Korn ha immaginato come gli show della band potrebbero essere in futuro: "Passerà e torneremo a suonare - ha detto Fieldy - e quando succederà sarà come lasciare  dei tori liberi di uscire dal recinto. Ci troveremo, probabilmente, le platee più fuori di testa mai viste e allo stesso tempo le più folli esibizioni da parte delle band. Perché la situazione è quella, dei tori imbrigliati, ci stanno trattenendo e quando ci lasceranno andare sarà pazzesco!".

Quelle di Fieldy, però, non sono da vedersi come parole che incitano al disordine, anzi. Nel frattempo, dice il musicista dei Korn, meglio starsene buoni e sfruttare il tempo in modo produttivo: "Prendete una chitarra o qualsiasi strumento, dipingete, iniziate dei nuovi progetti perché non è facile. Tutti quelli con cui parlo sembrano voler mostrare che tutto va bene, ma non è così perché sono tempi davvero duri. Ho 50 anni, abbiamo viaggiato tutto il mondo e non ho mai visto nulla del genere".



Jonathan Davis e il possibile altro nome dei Korn

Korn - Freak On a Leash (AC3 Stereo)

Korn - Freak On a Leash (AC3 Stereo)