17 aprile 2024

Josh Freese parla della chiamata dei Foo Fighters

Il batterista ha raccontato di come è cominciata la collaborazione con i Foo Fighters dopo la scomparsa di Taylor Hawkins

Josh Freese, attuale batterista dei Foo Fighters, ha raccontato di come sia stato proprio lui ad entrare nella band dopo la morte di Taylor Hawkins.

Ospite del popolare canale di Rick Beato, Freese ha raccontato di come non abbia mai pensato davvero alla possibilit di entrare nella band, anche dopo aver suonato ai concerti in tributo a Taylor Hawkins.

Batterista di grandissime esperienza, Freese è un turnista di lusso che nel corso della sua carriera ha suonato su circa 400 dischi collaborando con artisti come Guns N'Roses, A Perfect Circle, Nine Inch Nails, Offspring, Devo, Paramore, Sting, Evanescence e Weezer.



L'arrivo di Josh Freese nei Foo Fighters

Dopo la morte di Taylor Hawkins tutti i fan dei Foo Fighters si sono chiesti per prima cosa se Dave Grohl avrebbe retto ad un secondo lutto così importante.

Ammesso che anche la scomparsa del batterista non avrebbe impedito alla rock band americana di tornare sul palco, è diventato di attualità cercare di capire chi avrebbe potuto prendere il suo posto.

Sarebbe stato suo figlio, il teenager Shane? Avrebbe fatto tutto Dave Grohl cantando o, addirittura, cedendo il microfono a delle special guest?

O, ancora, sarebbe stato qualche nome importante vicino ad Hawkins e alla band come Matt Cameron dei Pearl Jam o Rufus Taylor, figlio del Queen Roger e batterista dei Darkness?

Dopo molte ipotesi i Foo Fighters hanno svelato esattamente un anno fa che, in vista delle date a supporto dell'album "But Here We Are", a salire a bordo sarebbe stato Josh Freese.

Batterista di assoluta esperienza, Freese è entrato a far parte ufficialmente dei Foo Fighters e non solo come turnista, ruolo al quale è abituato, diventando a tutti gli effetti un membro della band.

I Foos stessi hanno giocato sul totonomi che ha circondato la figura del batterista per mesi, annunciando Freese con un video che vedeva entrare nella loro sala prove prima Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers, poi Tommy Lee dei Motley Crue e poi Danny Carey dei Tool.


Josh Freese parla della chiamata dei Foo Fighters

Josh Freese sulla chiamata di Dave Grohl

Parlando con Rick Beato della sua esperienza con i Foo Fighters, Freese ha raccontato di come chiunque, ad un certo punto, fosse convinto che sarebbe stato lui il batterista della band.

Dal canto suo, Freese, ha detto di non aver mai preso realmente in considerazione la cosa prima della chiamata di Dave Grohl e, men che meno, ha cercato di fare pressing sulla band.

"Tutti mi chiedevano se i Foo Fighters mi avessero chiamato, che fossero membri della mia famiglia o colleghi o anche sui forum online. Tutti erano convinti toccasse a me", ha spiegato Freese. "Quando ho preso parte agli show in tributo a Taylor ho evitato di essere quello che andava da Dave a dirgli 'Oh, sei hai bisogno di un batterista io ci sono, senza impegno'. Non ho parlato nemmeno una volta della cosa, anche perché ero già abbastanza impegnato da poter guadagnare a sufficienza, non stavo certo impazzendo. Sarà quel che sarà, mi dicevo".

Un approccio, quello di Freese, che è sembrato essere ottimo non solo per la sua sanità mentale ma, forse, anche propiziatorio di ciò che sarebbe successo.

"Mesi dopo gli show Dave mi disse che stava scrivendo nuova musica e poi, appena prima di Natale 2022, trovai una sua chiamata persa", ha continuato Freese."Ero a spasso con mia moglie e i nostri cani e lei diceva di sapere il motivo ma io non ci pensavo, davvero. Pensavo che magari aveva bisogno di qualcuno per un party di capodanno o qualche progetto con molti batteristi. Potevano esserci molti motivi per chiamarmi e quando l'ho richiamato abbiamo fatto chiacchiere sciocche sulla famiglia, sui nostri figli e Babbo Natale."

Il motivo della chiamata, però, non era solo un veloce aggiornamento sulla famiglia: "Mi ha detto che aveva registrato nuove canzoni dove aveva suonato la batteria, che gli piaceva il suono e che aveva discusso coi ragazzi sulla questione batterista e avevano scelto me. Mi sono sentito come se qualcuno mi colpisse allo stomaco, non ero eccitato ma ho semplicemente pensato 'eccoci'. Ci siamo incontrati dopo le feste, mi ha fatto sentire il disco ed è stato uno di quei momenti in cui ti dici che sai di doverlo fare".