Il 15 giugno 1979 i Joy Division pubblicavano il loro primo album, Unknown Pleasures, caratterizzato da una delle copertine più famose del rock, espressione perfetta per il sound della band.
Una copertina iconica
Ci sono alcuni casi nella storia della musica in cui alcuni artisti riescono ad avere attraverso le loro copertine o i loro loghi un'immagine talmente iconica da diventare altro. Altro dall'idea iniziale, dalla sua funzione, dall'accompagnamento alla musica, altro dal legame diretto con la band stessa, trasformandosi in icone culturali che, diciamo la verità, a volte infastidiscono i veri appassionati.
E' il giochino del classico 'dimmi tre canzoni' fatto con qualcuno che ha addosso una t-shirt di qualche artista che, con ogni probabilità, non conosce nemmeno. E' il destino di gente come Rolling Stones, Ramones, Metallica e Joy Division, limitatamente alla copertina di "Unknown Pleasures".
Un disco di un impatto devastante, il primo della band di Manchester che ha influenzato tutta la scena alternative di lì in avanti e che racchiudeva il suono di un generazione e le inquietudini di Ian Curtis, morto suicida un anno dopo a soli 23 anni.
Un disco che aveva come biglietto da visita la copertina creata da Peter Saville che diventerà con il tempo una delle immagini di derivazione rock più inflazionate di sempre.

Cosa è rappresentato sulla copertina di Unknown Pleasures ?
Ad un primo sguardo l'immagine sulla copertina di Unknown Pleasures è di sicuro impatto, un diagramma bianco che si staglia su un fondo completamente nero, una grafica che suscita curiosità, che risuona con la musica contenuta all'interno dell'album, che in qualche modo dà anche una sensazione di mistero.
Potrebbe sembrare un elettrocardiogramma, la trasposizione in onda di qualche canzone del disco ma la realtà è che si tratta di qualcosa che arriva da molto più in alto. Più precisamente dall'universo, la cosa più sconosciuta, 'unknown', che ci sia.
L'immagine sulla copertina di Unknown Pleasures è infatti l'insieme delle onde radio emesse da un pulsar contenuta all'interno del magazine Scientific American pubblicato nel gennaio del 1971.
Il disegno, che nella pubblicazione era su fondo azzurro, era stato estratto dal lavoro di uno studente chiamato Harold D.Craft Jr. che aveva pubblicato il diagramma nel 1970 all'interno della sua tesi dal titolo " Radio Observations of Th Pulse Profiles And Dispersion Measures Of Twelve Pulsars".
Il pulsar in questione, chiamato CP1919, era stato scoperto nel 1967 da una studentessa dell'Università di Cambridge, Jocelyn Bell, insieme al suo tutor Antony Hewish.
Il diagramma nasce dalla rotazione del pulsar, una stella di neutroni, che ne movimento emette una serie di raggi di radiazioni elettromagnetiche che possono essere captate dai telescopi radio.
Ma come è nata la copertina di Unknown Pleasures?
Qualcuno potrebbe chiedersi come abbiano fatto i Joy Division ad entrare in contatto con una pubblicazione scientifica americana diventata poi la copertina del loro album di debutto.
Per scoprire come è nata la copertina di Unknown Pleasures bisogna fare un salto a Manchester, città della band, dove il chitarrista Bernard Sumner era solito frequentare la biblioteca locale.
Proprio lì Sumner trovò una copia del libro "The Cambridge Encyclopaedia Of Astronomy" pubblicato nel Regno Unito nel 1977 che, al suo interno, conteneva anche il diagramma del pulsar.
Sumner era anche un grafico e sempre a lui si deve, ad esempio, la creazione della copertina per il primo EP della band "An Ideal For Living". Mentre lavorava allo studio di animazione di Cosgrove Hall, Sumner era solito andare alla Manchester Library per passare la pausa pranzo in cerca di ispirazione ed è lì, sfogliando il libro, che gli capitò sotto gli occhi l'immagine del pulsar CP1919.