12 settembre 2022

Justin Hawkins parla del concerto in tributo a Taylor Hawkins

Il cantante dei Darkness, tra i protagonisti dello show di Wembley, ha parlato dei dubbi sui Van Halen e del 'microfono gate' con Brian Johnson

Il cantante dei Darkness Justin Hawkins è sicuramente stato tra i protagonisti indiscussi del grande concerto organizzato dai Foo Fighters allo stadio di Wembley a Londra per omaggiare Taylor Hawkins.

Lo show organizzato per il compianto batterista della band guidata da Dave Grohl scomparso lo scorzo marzo a soli 50 anni è stato un lungo momento di emozione collettiva con la musica e i musicisti al centro.

Sul palco dello stadio londinese si sono dati il cambi numerosi artisti di grandissimo livello, tra amici di Taylor Hawkins e icone del rock che hanno influenzato la sua passione per la musica.

Tra gli amici di Taylor c'è Justin Hawkins, cantante dei Darkness che ha partecipato all'evento insieme al suo compagno di band, il batterista Rufus Taylor, figlio di Roger dei Queen e praticamente uno di famiglia anche per il musicista dei Foo Fighters.

I dubbi di Justin Hawkins sui Van Halen

L'importanza del momento ha però fatto passare a Justin Hawkins alcuni momenti di riflessione, come il ripensamento avuto nel momento in cui ha capito che avrebbe dovuto cantare nel set con le canzoni dei Van Halen.

Taylor era un grande fan dei Van Halen e per ricordare la musica che amava, Dave Grohl - eccezionalmente al basso - Josh Freese alla batteria e Wolfgang Van Halen alla chitarra, hanno suonato alcuni classici come On Fire e Hot For Teacher.

Alla voce proprio Justin Hawkins che non ha nascosto sul suo canale YouTube di aver avuto un momento di paura e di ripensamento.

"Quando Dave Grohl mi ha chiamato, mi ha detto che avrei cantato i Van Halen, mi ha rivelato quali canzoni avrei fatto, quale sarebbe stata la band. Lui al basso, Josh Freese alla batteria, Wolfgang Van Halen alla chitarra e ho pensato 'Sarà fantastico, non c'è modo che possa rifiutare'.

L'agitazione per il momento, però, lo portò a pensare di rifiutare e arrivò addirittura a fargli scegliere un sostituto: "Ho pensato sarebbe stato bello chiedere al mio amico Michael Starr degli Steel Panther. Lui è davvero eccezionale a cantare con lo stile di David Lee Roth".

Una possibilità del genere, però, è difficile da rifiutare per chiunque e Hawkins si è successivamente convinto che avrebbe potuto reinterpretarle a modo suo. Il cantante dei Darkness, non ferratissimo sui primissimi lavori dei Van Halen, ha allora acquistato nuovamente i loro album e si è esercitato per essere pronto.



Justin Hawkins parla del concerto in tributo a Taylor Hawkins

Il microfono gate con Brian Johnson

Justin Hawkins ha però partecipato in diversi momenti chiave del concerto in tributo a Taylor Hawkins.

Uno è stato sicuramente quello dedicato ai Queen, tra le band preferite da Taylor, in cui ha cantato anche 'Under Pressure', un brano che normalmente il batterista dei Foo Fighters cantava ad ogni show della sua band.

Tra gli altri momenti assolutamente da ricordare c'è stato quello sulle note di Back in Black con Brian Johnson. Proprio l'esibizione del classico del 1980 fatta con la voce originale ha lasciato interdetto qualche spettatore nel vedere che, ad un certo punto, i due sembravano contendersi il microfono.

La spiegazione della scena è arrivata direttamente dallo stesso Justin Hawkins che ha fatto luce sulla vicenda.

Accompagnato da Lars Ulrich dei Metallica alla batteria, la voce degli AC/DC ha 'combattuto' per qualche secondo con Hawkins per il possesso del microfono, una scena che non si vede tutti i giorni quando ci sono leggende di quel calibro sul palco.

A differenza da quanto ipotizzato da qualcuno, il leader dei Darkness non stava cercando di strappare il microfono dalle mani di Brian Johnson per manie di protagonismo.

Ciò che è successo davvero è che la sua presenza del palco è stata non solo quasi improvvisata ma fortemente voluta dallo stesso Johnson.

"Dieci minuti prima che cominciasse la parte degli AC/DC, Brian mi ha detto di salire con lui sulla seconda strofa di Back In Black", ha spiegato online Hawkins. "Io non volevo farlo, non l'avevo mai cantata prima, non volevo sembrare un imbucato. Poi Dave Grohl mi ha detto 'Se Brian Johnson ti dice di fare qualcosa, tu la fai, cazzo'. Rufus mi ha recuperato i versi sul cellulare e ho deciso di provarci ma, onestamente, penso che Brian volesse semplicemente creare un momento spontaneo e memorabile e divertente per rifiatare e concludere alla grande il resto del set".

E sul 'microfono - gate' Justin ha aggiunto: "Lo stage manager si è precipitato a preparare un microfono per me ma, alla fine, non era chiaro quale dovessi prendere e ho finito con il rubare quello di Brian. E' stata una situazione un po'imbarazzante, lo so, ma Brian è una leggenda e Dave aveva ragione, non potevo rifiutare".