Kid A, quando i Radiohead scomparirono per trovare la libertà
Quando, dopo il successo di "OK Computer", i Radiohead fuggirono dai riflettori per ritrovare la libertà grazie alle sperimentazioni di "Kid A"
Il 2 ottobre 2000 i Radiohead pubblicarono il quarto album, "Kid A", entrando in una nuova fase della loro carriera che li trasformò da giganti del rock a band di culto ed eroi inscalfibili del mondo alternativo.
Con il successo planetario di "OK Computer" alle spalle, i Radiohead si trovarono nella posizione scomoda di dover far seguito ad uno degli album che definirono gli anni'90, rimettendo insieme i pezzi di loro stessi.
Essere in una band di successo a metà degli anni '90 poteva essere un'esperienza davvero estrema, con gli occhi del mondo puntati addosso e l'industria pronta a fagocitarci, troppo per una band che ad un'attenzione tale non era abituata e della quale nemmeno sapeva bene cosa farsene.
Un cambio di rotta contro ogni aspettativa
Se il mondo fuori si aspettava che i Radiohead seguissero la strada intrapresa nell'album che li aveva portati in cima alla rock royalty mondiale, Thom Yorke si trovò a dover fare i conti con un blocco creativo e una crisi personale che gli lasciarono una sola opzione: fuggire.
Una fuga che portò Yorke lontano dal rock e dalle sonorità che, sin dal giorno uno, avevano caratterizzato il sound dei Radiohead, spingendolo a perdersi nella musica elettronica e pensare a nuove soluzioni per dare sbocco alla sua visione.
"Siamo in continua espansione e in continuo sviluppo", dirà al Guardian il bassista della band Colin Greenwood. "E l'immagine pubblica non riesce a stare al passo. Il successo è come una colla che si asciuga e ti rallenta."
Il gruppo iniziò quindi a sperimentare con nuovi suoni, strumenti elettronici e influenze provenienti da generi come l'elettronica, il jazz sperimentale, l'ambient e persino la musica classica contemporanea. Artisti come Aphex Twin, Autechre e la compositrice del Novecento Krzysztof Penderecki furono tra le principali fonti di ispirazione, e la band abbandonò quasi del tutto l'uso della chitarra elettrica come strumento centrale. Fu una scelta rischiosa, ma rivelatasi decisiva per ridefinire il loro sound e aprire nuove strade nella musica pop e rock.
Scomparire completamente
Yorke abbandonò completamente la forma canzone classica e, invece di concentrarsi sulla scrittura della melodia, cominciò a lavorare costruendo paesaggi sonori intorno a beat assolutamente inediti per la band.
Il punto di partenza fu Everything's In The Right Place. Scritta inizialmente da Yorke su un pianoforte, unico strumento sul quale decise di mettersi alla prova in una prima fase, diventò il totem di tutta la band che capì di poter fare musica senza che tutti i membri fossero necessariamente presenti all'interno di ogni traccia.
Una consapevolezza che ribaltò completamente il processo creativo e di lavoro, consentendo alla band di concentrarsi esclusivamente sulle possibilità offerte dallo studio e dagli strumenti. La dimestichezza con i tool elettronici non risultava essere sempre assoluta ma questo, invece di essere uno scoglio, finì per diventare un elemento di libertà all'interno dello sviluppo creativo della musica.
Ritmi tribali, fiati, groove potenti, minimalismo digitale, tasselli di un puzzle inedito per i Radiohead che destrutturarono tutto - incluso la tanto celebrata voce di Yorke, processata con ogni tipo di filtro - mantenendo la malinconia di fondo tipica di tanti lavori precedenti.
Con una mossa inaspettata e insperata, Yorke e compagni erano riusciti a mettere in musica la paranoia e angoscia della loro situazione, lasciando cadere per sempre ogni vincolo con il passato, scomparendo definitivamente in un oceano di suoni.
Un disco innovativo e divisivo
Quando "Kid A" uscì, le reazioni furono contrastanti. Alcuni critici acclamarono immediatamente l'album come un capolavoro, riconoscendo la sua innovatività e il coraggio della band di rompere con il passato. Altri, invece, rimasero spiazzati dal suo carattere sperimentale e dalla quasi totale assenza di canzoni "rock" tradizionali.
Anche il pubblico inizialmente rimase diviso: mentre i fan più fedeli dei Radiohead si adattarono al nuovo suono, altri si trovarono disorientati dalla mancanza delle melodie accattivanti e delle chitarre che avevano caratterizzato OK Computer. Tuttavia, con il passare del tempo, l'album guadagnò sempre più consensi e oggi è considerato uno degli album più influenti e importanti della storia della musica moderna.
Non solo "Kid A" ha ridefinito il percorso artistico dei Radiohead, ma ha anche influenzato una vasta gamma di artisti successivi, dai gruppi indie rock agli artisti elettronici, aprendo la strada a nuove forme di sperimentazione musicale nel mainstream, ma ha dimostrato che una band poteva reinventarsi radicalmente senza perdere la propria identità e, soprattutto, senza cedere alle aspettative del mercato o del pubblico.