Kirk Hammett ha dato un aggiornamento su un possibile nuovo album dei Metallica a distanza di due anni dalla release di "72 Seasons" rivelando di avere in archivio decisamente tanti riff pronti ad essere utilizzati.
Il chitarrista dei Metallica, come ogni musicista che si rispetti, tiene traccia in maniera molto precisa di tutte le sue idee e di potenziali riff che, un giorno si potrebbero rivelare utili.
Un tema sul quale Hammett è sicuramente diventato molto attento dopo che, nel 2015, perse il suo smartphone contenente centinaia di idee.
Protagonista di un episodio di "Rolling Stone Music Now", podcast della celebre rivista americana, il chitarrista della leggendaria band heavy metal ha raccontato di come si relaziona con il materiale da utilizzare su disco.
La musica non è algebra
Da dove vengono i riff delle canzoni che amiamo di più? Come si fa a tenere traccia di ogni spunto che viene in mente ai nostri musicisti preferiti? Quando capire cosa e quando utilizzare in canzoni che diventeranno memorabili?
A queste ed altre domande ha cercato di rispondere Kirk Hammett durante una recente intervista per il podcast "Rolling Stone Music Now".
Il chitarrista dei Metallica ha parlato di come inserire determinati riff all'interno di una canzone o di un'altra.
"Negli anni ho scoperto che le cose a cui non penso sono di solito le migliori, perché mi arrivano in mente e basta. Se mi vengono in modo naturale hanno una specie di sensazione organica", ha spiegato Kirk. "Oggi lavoro così. Mi siedo con la chitarra e vedo cosa succede, mi rifiuto di lavorare sodo su tutto. Con lavorare sodo intendo analizzare un passaggio, provare a vedere cosa succede se cambio una nota e cerco di far andare tutto. Dopo un po' sembra un problema di algebra e non mi piace, è una materia che ho fallito due anni di fila. Figurarsi se voglio farla quando si tratta di musica. Mi siedo lì e vedo cosa mi invia l'universo e, negli ultimi 10 anni, ho ottenuto grandi risultati".
Il chitarrista dei Metallica continua spiegando che si tratta solo di lasciare andare le mani e aspettare che arrivi qualcosa, cosa che accade regolarmente nonostante non sia più uno alle prime armi.
"Ho 62 anni e alla mia età molti artisti sono in difficoltà ma io mi sento ancora come se stessi scalando la cima, non ho ancora raggiunto la vetta. Mi siedo, schiarisco la mente e lascio andare le manie e le dita e prima o poi qualcosa arriva. Ho ancora un grande slancio creativo e molti margini di miglioramento".