25 agosto 2022

Kiss, Paul Stanley sulla possibilità di un nuovo album "Resterei deluso"

Il frontman dei Kiss spiega perché non c'è da aspettarsi un nuovo album da parte della band: "Le nuove canzoni non possono vincere con i classici"

Paul Stanley ha espresso tutta la sua perplessità sulla possibilità di tornare in studio con i Kiss. Il frontman della leggendaria band americana, impegnata nel tour di addio, ha ribadito il concetto già esternato in passato, secondo cui tornare in studio lo porterebbe solo ad essere deluso.

Il motivo è che la musica nuova non può competere con i classici nell'immaginario del pubblico, provocando una reazione tiepida e deludente.

Il futuro dei Kiss è un argomento sempre più dibattuto a pochi mesi dalla conclusione dell'End Of The Road Tour che si concluderà con il ritiro dal palco di Simmons e Stanley.

Il pensionamento dei due membri storici dei Kiss, però, potrebbe non significare la fine della band che secondo Simmons potrebbe andare avanti con altri musicisti.

La delusione di Stanley per la nuova musica dei Kiss

I Kiss continuano il loro giro di addio prima di appendere borchie e zattere chiodo. Mancano ancora diversi mesi alla fine dell'End Of The Road Tour ma il futuro della band è, inevitabilmente, un argomento di discussione sempre attuale tra fan, stampa e la stessa band.

Poche settimane fa Gene Simmons aveva dato seguito alle voci lanciate in passato, ipotizzando un futuro dal vivo in cui nuovi musicisti indosseranno le maschere dei Kiss, rendendo eterni il brand e la band.

Ora lo Starchild ha espresso le sue sensazioni su un possibile ritorno in studio e non sono positive.

"Sono giunto alla conclusione che non potremo mai competere con il passato", ha detto Stanley in un'intervista. "Non perché le cose nuove non siano belle ma non hanno un collegamento con i momenti importanti della vita di una persona. Non fanno scattare quel momento in cui dire 'Cavolo, ricordo di aver ascoltato quella canzone quando avevo 18 anni' o 'Era la colonna sonora del mio primo appuntamento'. Non ha senso competere con qualcosa del genere che va oltre la musica. E' un'istantanea della tua vita", ha detto il cantante e chitarrista dei Kiss.

I Kiss non pubblicano nuovo materiale da dieci anni, l'ultimo lavoro in studio è "Monster" del 2012 e, a quanto pare, non c'è da stare ad attendere con impazienza uno show finale. "Penso di essere pronto a prepararmi per una delusione. Non qualcosa di devastante ma, quando metti anima e cuore nel fare qualcosa, e in cambio ricevi solo un educato cenno di approvazione pensi che ci siano altre cose da fare", ha aggiunto Paul Stanley.

Questo suo sentimento lo Starchild lo aveva già espresso più di un anno fa quando aveva spiegato di non vedere il motivo per un nuovo disco dei Kiss a causa della reazione del pubblico "E' strano che la gente voglia sempre che si faccia un nuovo album perché poi ti dice 'Fantastico, ora suona le hit'. Quindi, onestamente, a questo punto non penso che sia una cosa gratificante. E' molto più gratificante prendere altre strade e continuare ad andare avanti, che è quello che faccio. Parlando di Kiss, però, mi chiedo il perché dovremmo farlo. Penso che canzoni come 'Modern day Delilah' o 'Hell Or Hallelujah' siano buone come altre cose che ho scritto in passato e che abbiamo registrato ma posso capire che sia come il vino, non invecchiano bene. Quindi preferisco evitare".

Kiss, Paul Stanley sulla possibilità di un nuovo album "Resterei deluso"

Più di una band

I Kiss, però, sono più di una band. Sono un brand, proprio come i grandi marchi di moda o dell'intrattenimento. Qualcosa di così grande da superare anche i musicisti che hanno dato via al gruppo.

Per questo motivo non è da escludere che, dopo la fine dell'End Of The Road Tour, in futuro si potranno vedere dei nuovi Kiss che non siano Gene Simmons e Paul Stanley.

E' lo stesso Demon ad averne parlato poche settimane fa durante un 'intervista in cui ha dichiarato: "Quando ci sarà l'ultimo spettacolo sarà davvero l'ultimo. I tour si fermeranno ma i Kiss continueranno in altri modi. Non ho problemi con quattro ventenni degni che si truccano e nascondono la loro identità come noi. Potranno continuare in modi a cui nemmeno ho pensato ancora. Immagino che potrebbe esserci uno spettacolo teatrale dei Kiss, una specie di live sul palco con effetti speciali e tutto il resto. Ma anche un racconto semi-autobiografico su quattro zucconi che vagano per le strade di New York e che finisce con una festa esplosiva. Una vera performance a 360° ma senza di noi, anche se non avremmo problemi ad apparire ogni tanto".

Lo scorso anno Robert V.Conte, consulente dei Kiss, aveva dato la sua opinione sul futuro della band ipotizzando una vera e propria cessione del marchio ad un'azienda.

"Ogni incarnazione dei Kiss è qualcosa di unico a modo suo e ci sono cose che apprezzo di ognuna di loro" - aveva detto Conte - "E fino a quando Gene e Paul rimarranno nella band preferirei che i Kiss continuassero in qualche modo invece che fermarsi di colpo. Allo stesso tempo non sarei sorpreso se un giorno il brand venisse venduto a qualche grande conglomerato quando quei due decideranno di ritirarsi".

Parlando della band come di un marchio, Conte ha aggiunto: "I Kiss dovrebbero rimanere anche dopo quelli che hanno tenuto la fiamma accesa, proprio come se fossero Topolino o Batman. Quei personaggi iconici non si sono certo fermati dopo il pensionamento o la morte dei loro creatori. In un modo o nell'altro si sono evoluti in modo da rimanere interessanti e rilevanti".