I Kiss potranno diventare i protagonisti di una nuova pellicola prodotta da Netflix intitolata "Shout It Out Loud". A riportare la notizia è stato l'americano Deadline che dà anche dettagli sul team di produzione che si occuperà di portare sullo schermo la carriera di una delle rock band più popolari di tutti i tempi.
Il film dei Kiss
Si chiamerà "Shout It Out Loud" il film dedicato ai Kiss che secondo Deadline sarà prodotto prossimamente da Netflix vicino alla chiusura di un accordo con il management della band dopo un'asta scatenata.
La pellicola sarà diretta dal regista norvegese Joachim Rønning già dietro la macchina da presa per film come "Maleficent" e "Pirati dei caraibi - La vendetta di Salazar" mentre la sceneggiatura è firmata da Ole Sanders.
Dopo il successo riscosso con "The Dirt", biopic tratto dalla biografia dei Motley Crue che tra i protagonisti aveva anche Machine Gun Kelly nei panni di Tommy Lee, il gigante dello streaming ci riprova anche con una delle band più amate nella storia del rock.
"Shout It Out Loud" sarà prodotto con la totale collaborazione di Gene Simmons e Paul Stanley, anche se non si sa ancora chi porterà in scena i quattro rocker mascherati.
La storia di Shout It Out Loud
La storia del film racconta la creazione della band e il sogno di due ragazzini disadattati del Queens che diventarono amici, Stanley e Simmons, che dopo aver tirato a bordo Ace Frehley e Peter Criss formarono i Kiss.
Una storia di cambiamenti, quella di un dodicenne ebreo, Simmons, che decise di cambiare fede spostandosi verso qualcosa che lo avrebbe reso famoso negli anni: "Ricordo di essere andato in strada e aver visto questa ragazza ispanica che saltava la corda e aver osservato i suoi lunghi capelli neri che sbattevano su un fondoschiena fantastico - racconta il bassista dei Kiss - e mi sono reso conto che quello era meglio della religione. Come potevo fare ad avvicinarmi a quella cosa?".
I cambiamenti di Paul Stanley che, prima di diventare l'amatissimo frontman Starchild, se la viveva in maniera decisamente diversa: "Ero un ragazzino basso e grasso, sordo da un orecchio e con una piccola malformazione che mi rendeva diverso - racconta il frontman della band - La musica mi ha salvato, un posto dove nascondermi e sognare. E quando suonavo musica c'erano sempre ragazze intorno".