Il chitarrista dei Korn, Munky, ha raccontato in una recente intervista di quella volta che una squadra della SWAT fece un raid a casa sua, arrestandolo. L'episodio, dice, è stato fondamentale per prendere coscienza del punto in cui era arrivato e per decidere di cominciare un nuovo percorso della sua vita.
Quando Munky trovò una squadra SWAT fuori casa
I Korn si apprestano a pubblicare il nuovo album "Requiem" e, in una delle interviste concesse per parlare del disco, il chitarrista James 'Munky' Shaffer ha raccontato di un aneddoto che gli è accaduto poco più di dieci anni fa.
Parlando di un periodo complicato a causa della morte di suo padre, unita alla dipendenze da droghe e alcol, Munky ha raccontato di quella volta che, nel 2008, una pattuglia speciale della polizia fece irruzione a casa sua, arrestandolo.
Una squadra della SWAT, infatti, effettuò un raid nelle prime ore del mattino quando arrivò bussando alla sua porta di casa.
"Quando è morto mio padre sono di nuovo ricaduto nelle dipendenze, avevo perso entrambi i miei genitori e non volevo affrontarlo", ha detto Munky a Metal Hammer,"Mi sono chiuso in casa, con le tende giù, la musica a palla in tutte le stanze. Il quartiere dove mi ero trasferito era molto tranquillo, fino a quando non sono arrivato io. I vicini devono essersi stufati".
Forse proprio una segnalazione dei vicini ha portato la polizia a bussare alla porta di Munky che, evidentemente, non era proprio nelle migliori condizioni per sostenere l'incontro :"Erano le sei del mattino quando un poliziotto bussò alla porta. Mi chiese se avessi delle armi in casa e gli risposi 'Se avessi delle armi in casa saresti il primo a saperlo' e gli chiusi la porta in faccia.", ha raccontato il chitarrista dei Korn, "Dopo circa 15 minuti una squadra della SWAT si è presentata fuori casa, mi hanno fatto uscire e mi hanno arrestato e sapevano che non ero in buone condizioni. Giustamente pensavano che, non solo ero ubriaco e fatto ma anche mentalmente instabile. Mi sono svegliato ammanettato nel letto di un ospedale psichiatrico dove sono stato trattenuto per 72 ore. In quel momento ho capito che non potevo continuare così".
Proprio quell'episodio servì a Munky per prendere una nuova consapevolezza decidere di affrontare i suoi demoni e ora è sobrio dal 2010.