I Talking Heads avrebbero rifiutato molti milioni di dollari per tornare insieme.
L'indiscrezione arriva dall'edizione USA di Billboard che cita il promoter Live Nation e l'organizzatore del Coachella festival come i principali autori di tentativi andati a vuoto per portare nuovamente sul palco la band newyorkese.
A fine 2023 David Byrne e soci erano tornati a incontrarsi nuovamente, non per suonare ma per parlare dell'edizione rimasterizzata di "Stop Making Sense", storico film concerto del 1984 ritornato in sala per il formato IMAX a distanza di 40 anni dalla prima proiezione.
Un'offerta che si può rifutare
Le reunion delle band sono spesso questione di soldi ma non sempre una grossa cifra basterà per mettere da parte le divergenze o, semplicemente, ritrovare la voglia di suonare insieme.
Per quanto redditizio, un affare del genere comporta sempre in modo tutta una serie di considerazioni umane che, in alcuni casi, prendono il sopravvento davanti a qualsiasi slancio di avidità.
Ne sanno qualcosa i Talking Heads che, a quanto pare, hanno rifiutato una somma ingente offerta per farli tornare nuovamente sul palco.
A riportarlo è Billboard che parla di ben 80 milioni di dollari offerti dal gigante dell'entertainment Live Nation alla band di David Byrne.
Il cachet avrebbe coperto le esibizioni da headliner dei Talking Heads per circa 6-8 concerti da headliner in vari festival.
Stessa mossa, pare, è stata tentata da Paul Tollett di Goldenvoice, il promoter del Coachella che avrebbe tentato di portare nel deserto della California l'art rock band newyorkese per circa 10 milioni di dollari.
La risposta è stata la stessa della precedente: niente da fare.