Il rock'n'roll e la sua storia contengono tanti misteri, molti racconti e pochissime certezze. Una certezza è che, a fare un veloce sondaggio su chi ha inventato il rock'n'roll, le risposte indicheranno con ogni probabilità uno tra Elvis Presley, Little Richard e Chuck Berry.
Allo stesso tempo, quando si parla di donne nella storia del rock i primi nomi che si fanno sono sempre personaggi come Janis Joplin, Patti Smith, Stevie Nicks, Joan Jett e così via.
Sicuramente Elvis, Little Richard e Chuck Berry sono una trinità sacra, progenitori di tutti i più grandi performer moderni e responsabili a diverso titolo di aver perfezionato un genere, creato ponti, unito culture fino alla creazione di quel miscuglio sonoro che ancora oggi non accenna a volersi fermare.
Figure che oscillano dal machismo muscolare al glam ante litteram ma che, sempre, sono portate in scena da uomini americani.
Tutti loro, però, devono tanto ad una donna, spesso dimenticata dalla mitologia del rock'n'roll: Sister Rosetta Tharpe.
Il suo nome è stato introdotto nel 2018 nella Rock'n'Roll Hall Of Fame, un ingresso tardivo ma sacrosanto che ha riconosciuto il suo ruolo di 'grandmother of rock'n'roll'. Una figura sicuramente da ricordare in occasione dell'8 marzo.
Chi è Sister Rosetta Tharpe?
Sister Rosetta Tharpe è stata la prima, vera star della musica gospel ad incidere su disco la sua musica fatta di spiritualità, blues e chitarra elettrica ben prima che lo strumento diventasse il tratto distintivo del rock.
Nata nel 1915 in Arkansas, Rosetta Atkins cresce circondata dalla musica. I suoi genitori, Katie e Willis, lavoravano in una piantagione di cotone ma erano appassionati di musica: entrambi cantavano e sua madre, Katie, era anche suonatrice di mandolino.
Proprio sua madre la spingerà ad imparare a suonare la chitarra e cantare quando era solo una bambina, un vero talento che sin dalla tenera età sarà in grado di accompagnare la madre in tour per il Sud degli Stati Uniti dove si esibisce in messe cantate.
Durante la sua adolescenza, Rosetta e la sua famiglia si trasferiscono a Chicago e lì continuano le sue esibizioni in eventi religiosi che ne fanno crescere la fama.
Del resto quante donne, di colore, negli anni '20 si esibivano in pubblico imbracciando una chitarra?

Il successo newyorkese
A 19 anni sposò il predicatore Thomas Thorpe, dal quale prese, modificandolo, il cognome che l'avrebbe accompagnata per tutta la carriera. I due si lasciarono dopo pochi anni e Sister Rosetta Tharpe si trasferì a New York dove, all'età di 23 anni, incise per la prima volta un disco per la storica Decca Records con la Lucky Millinder Jazz Orchestra. Rosetta cantava sia canzoni spirituali che profane e con le sue prime incisioni riuscì subito a diventare la prima artista gospel a raggiungere il successo commerciale.
Ad ascoltare un brano come Rock Me e The Lonesome Road si può già capire quanto il suo stile avrebbe influenzato tutto il rock'n'roll intriso di blues che sarebbe esploso come fenomeno planetario con Elvis.
Proprio questo mix di sacro e profano affascinò il pubblico americano che accorreva per vederla allo storico Cotton Club di Harlem e che si presentò in massa ad un'altra mecca della musica newyorkese, la Carnegie Hall, dove nel dicembre del 1938 ci fu la consacrazione a vera e propria star nazionale.