13 giugno 2024

La strana coppia: Serj Tankian e Buckethead

Un video con un mostro creato con carcasse di animali e un live (improvvisato) in una scuola superiore. La collaborazione pazzesca tra Serj Tankian e Buckethead

Per la serie: "facciamolo strano". Ecco la storia della collaborazione sopra le righe tra il cantante dei System Of A DownSerj Tankian e Buckethead, chitarrista virtuoso (con nel curriculum una parentesi nei Guns N’ Roses) ma che sembra scappato da un film horror.

Non poteva che intitolarsi “La Strana Coppia” la storia che stiamo per raccontarvi visto che riguarda due figure davvero eccentriche del rock. Da una parte c’è Serj Tankian, profeta del Nu Metal e voce tra le più potenti e versatili del rock vicino a metal e alternative, noto per essere il cantante dei System Of a Down. Un artista e una band che si sono distinti per la maniera totalmente non convenzionale di approcciare il metal: esasperandone l’aggressività, contaminandolo con la musica tradizionale armena e con un’imprevedibilità costante: nei cambi di tempo, di sound, di approccio al cantato, ora brutale e growl, ora capace di sfumature emotive che lambiscono persino jazz e classica. Dall’altra, la follia totale di Buckethead virtuoso della chitarra e personaggio geniale ma a dir poco misterioso, inquietante



La strana coppia: Serj Tankian e Buckethead


Chi è Buckethead?

Buckethead è un chitarrista dedito alla musica strumentale che proviene dalla stessa generazione di acrobati della chitarra metal, sopravvissuti agli anni ’80: Ritchie Kotzen, Vinnie Moore, Paul Gilbert (di cui è stato anche allievo), Greg Howe…Buckethead però, rispetto a questa scuola chitarristica, ha intrapreso un viaggio musicale eccentrico, totalmente sperimentale. Una produttività smodata che l’ha portato a sfornare una montagna di album da solista e collaborare con personaggi eccentrici come Les Claypol dei Primus o l’estroverso produttore e bassista Bill Laswell con cui Buckethead ha formato i Praxis, band indescrivibile nel suo folle mix tra rap, jazz, metal e pura improvvisazione. La grande popolarità Buckethead però,  la raggiunge all'inizio degli anni 2000, quando entra nei Guns N’ Roses con i quali incide CHINESE DEMOCRACY(2008), partecipando anche all'attività live della band. Ma la cosa più singolare - e sinistra - di Buckethead è il suo aspetto e l'immaginario lugubre che gli ha costruito attorno. Da sempre Buckethead si esibisce e mostra in pubblico, conciato come un personaggio uscito da un film horror: in testa un inquietante secchiello di pollo fritto, decorato con la scritta "Funeral"; in faccia la maschera di Michael Myers, il maniaco assassino, del film HALLOWEEN (1979) di cui Buckethead vesta anche la stessa tuta da operaio. Un immaginario spaventoso che il chitarrista enfatizza anche durante i suoi concerti con un comportamento sempre sconnesso, alternando ai suoi impossibili assolo di chitarra, movenze da robot e esibizioni con il nunchaku.

 

Ma che bella amicizia!

Recentemente Serj Tankian, nel suo audiobook DOWN WITH THE SYSTEM, ha raccontato la storia dell'amicizia e collaborazione con Buckethead, collaborazione concretizzatasi del disco solista del chitarrista ENTER THE CHICKEN (2005). L’album, infatti, oltre a vedere la presenza alla voce di Serj Tankian è anche uscito per l’etichetta del cantante, la Serjcal Strike. Tankian ha raccontato di aver conosciuto il chitarrista tramite Bill Laswell ( bassista e produttore d'avanguardia con cui Buckethead condivideva la band Praxis) nello stesso periodo in cui Buckethead suonava la chitarra per i Guns and Roses. Tra i due nasce un' amicizia basata sulla condivisione di musica e libri che i due amano scambiarsi e consigliarsi a vicenda. Ricorda Serj Tankian: “Un giorno, Buckethead mi telefonò dicendomi che aveva bisogno di soldi. Trattandosi di un amico, gli dissi che sarei stato più che felice di aiutarlo e dargli subito quanto gli serviva. Ma lui aveva altri piani e mi disse , piuttosto, di lasciargli fare un disco per me”. Nella sua singolarità, la richiesta non avrebbe potuto cadere in un momento migliore visto che in quello stesso periodo, il cantante dei System Of A Down aveva da poco fatto costruire un grande studio di registrazione accanto alla sua abitazione. Così, Serj Tankian, incuriosito tanto dalla proposta e tanto dalla stranezza della musica dell’amico, decide non solo di ospitare Buckethead a registrare nel suo studio, ma di co-produrre quell’album, scriverci dei pezzi e cantarli, coinvolgere diversi altri artisti in quel progetto; musicisti come Saul Williams, Bad Acid Trip o Maximum Bob di Deli Creep. “Dico la verità, lavorare con Buckethead è stata - ecco, diciamo -un’esperienza: perché è tutto fuorché un ragazzo normale! Pensa che mi telefonava alle quattro del mattino e mi lasciava assolo di chitarra di 15 minuti nella segreteria telefonica… Era eccentrico e molto sensibile ma aveva uno spirito creativo, come dire, davvero singolare…”. La testimonianza più eclatante dell’album ENTER THE CHICKEN è il video (l’unico estrapolato da quel lavoro) del singolo "In We Are One”. Il pezzo, a metà tra metal e progressive, è un’ottima fusione tra lo stile dei System Of A Down e le assurdità musicali iperboliche di Buckethead. Nell’inquietante video, Buckethead interpreta un tassidermista che raccoglie dalla strada un mucchio di carcasse di animali per poi - come un Dott. Frankenstein del rock - cucirne le parti tra loro, creando una sorta di mostruoso super bestione!


 

Flusso di coscienza

Ma c’è un altro episodio divertente legato all’amicizia e collaborazione tra Serj Tankian e l’ex chitarrista dei Guns N’Roses. “Un’altra volta, Buckethead mi ha chiesto di suonare con lui per uno spettacolo nella sua vecchia scuola superiore" ha raccontato Serj Tankian. “Non sono sicuro di ricordare bene… era una sorta di contest tra band emergenti”. Così, arruolato anche il batterista dei Primus Bryan “Brain” Mantia, Serj Tankian si è esibito tra la sorpresa e il delirio dei ragazzi della scuola. Ha raccontato Tankian: “Ci siamo esibiti nella palestra della scuola: era tutto improvvisato e io inventavo le parti di cantato man mano che suonavamo… era come un puro flusso di coscienza. I ragazzi di questa scuola sono impazziti! Per me, dopo che per anni con i System avevo scritto musica in modo sempre organizzato, quell’approccio così libero è stato incredibilmente rigenerante!”