Le ceneri di Chris Cornell interrate accanto a quelle di Johnny Ramone

Le star del cinema e del rock hanno reso omaggio al leader dei Soundgarden a Los Angeles

"Mi dispiace che tu sia rimasto solo, e so che non eri davvero tu, dolce Christopher. Anche i tuoi figli lo sanno, puoi riposare in pace". Così la vedova Vicky Karayiannis aveva chiuso la straziante lettera d'amore destinata a Chris Cornell, morto impiccato il 17 maggio scorso. Ora le ceneri del leader dei Soundgarden sono state interrate accanto a Johnny Ramone, il cantante icona punk dei Ramones, nel settore del "Giardino delle leggende" del cimitero Hollywood Forever di Los Angeles, dove in passato sono state inumate stelle del cinema come Rodolfo Valentino, Jayne Mansfield, Cecil B.De Mille. A indicare la postazione del rocker suicida vi è ora, in quel quadrante, una placca con la scritta: "Voce della nostra generazione e un artista per sempre". Alla cerimonia privata per salutare Chris hanno partecipato decine di star della musica e della celluloide: gli attori Brad Pitt, James Franco, Josh Brolin, Jeremy Renner, Christian Bale. E star del pop e del rock come Pharrel Williams, Nile Rodgers, Billy Idol, Dave Navarro e Perry Farrell dei Jane's Addiction. La "famiglia" Nirvana era ben rappresentata da Dave Grohl, Krist Novoselic e Courtney Love. C'erano i Metallica James Hetfield e Lars Ulrich, per i Pearl Jam si è notato Jeff Ament, degli Alice In Chains non è mancato Jerry Cantrell, i Bush erano presenti con Gavin Rossdale. Attorno alla famiglia di Chris, naturalmente, si sono stretti i Soundgarden e gli Audioslave con un commosso Tom Morello. Il batterista dei Soundgarden Matt Cameron, che su facebook aveva postato un toccante messaggio ("Il mio cavaliere oscuro se ne è andato, grazie per tutta la gentilezza e l'amore che ci hai dato"), è stato tra gli oratori funebri. "Perdere mio fratello e il mio compagno d'arte è un dolore che impallidisce al confronto di voi tre ragazzi che avete perso vostro padre. Voglio che sappiate che ci sarò sempre nelle vostre vite", ha detto rivolto ai figli di Cornell. Chester Bennington e Brad Delson dei Linkin' Park hanno offerto una versione acustica di "Hallelujah" di Leonard Cohen. La cerimonia si era aperta sulle note di "The Promise", uno dei brani più recenti di Cornell, e chiusa con "All Night Thing" dei Temple of the Dog. Poche ore dopo la cerimonia privata, se ne è svolta un'altra pubblica con la partecipazione di migliaia di fans.

Intanto, nei giorni scorsi, Vicky Karayannis aveva diffuso una ricostruzione della sua ultima telefonata con il marito subito dopo il concerto di Detroit. L'aveva trovato "strano e incoerente" nel dialogo, e gli aveva chiesto se avesse preso qualcosa. Lui aveva risposto di aver ingerito "solo un paio di Ativan", ma la moglie si era allarmata: l'antidepressivo, di solito, non faceva quell'effetto. Durante la conversazione, Cornell si era lamentato di alcune grane tecniche durante lo show: ce l'aveva con il suo staff. "Mi sono rovinato la voce", aveva precisato. Sarebbe terribile scoprire che quell'umore cupo che l'aveva portato a un gesto così estremo fosse stato causato da un banale sbilanciamento dei volumi sul palco. Vicky sottolinea che Chris voleva vivere, come testimonia il fatto che fosse al lavoro per un nuovo album dei Soundgarden. Che non vedrà mai la luce.

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