29 gennaio 2020
di Nessuno
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Let it Be, il documentario sui Beatles non è come te lo aspetti

Le immagini di Peter Jackson sugli anni difficili della band accusate di revisionismo

Nel corso di uno showcase di presentazione dei nuovi prodotti della divisione musicale di Universal tenutosi a Los Angeles questo fine settimana (a pochi passi dalle premiazioni dei Grammy Awards 2020) sono state svelate le prime immagini di 'Let it be', il documentario sugli ultimi anni dei Beatles alle prese con le registrazioni dell'omonimo album.

Il regista dell'opera è Peter Jackson (dietro la macchina da presa ne Il Signore degli Anelli), il quale si pone un obiettivo ambizioso: l'intento è quello di sconfessare le voci secondo le quali le registrazioni di 'Let it Be' sarebbero state il canto del cigno della band e l'atmosfera in studio sarebbe stata pesantissima.

È per questo che l'anteprima è stata pressoché immediatamente tacciata di revisionismo storico: gli anni 1969-1970 sono infatti unanimemente considerati come il punto di rottura insanabile tra i quattro baronetti di Liverpool, tra questioni relative ai diritti, al peso delle canzoni di uno o dell'altro all'interno degli album e alle presenze gradite o meno in sala d'incisione.

Variety, una rivista americana che si occupa di intrattenimento, conferma che il documentario presenta una "incredibile contro narrativa" che però farà impazzire i fan per la gioia nel rivedere i loro idoli affiatati e impegnati nel creare musica. Il lungometraggio contiene anche alcune scene di provini che sarebbero poi diventati brani presenti in Abbey Road e nei dischi solisti dei Beatles, dopo il loro scioglimento.

Quest'anno Let it Be compirà 50 anni e del progetto se ne parla da un anno circa: l'annuncio delle riprese e della restaurazione delle immagini di repertorio è infatti stato dato il 30 gennaio 2019, a cinquant'anni dall'ultimo concerto della band, il leggendario rooftop concert al 3 di Savile Row a Londra, sul tetto della casa discografica Apple.

Let it Be, il documentario sui Beatles non è come te lo aspetti

Lo stesso Peter Jackson, a proposito del nuovo lavoro, ha dichiarato:

"Le 55 ore di filmati inediti e le 140 ore di audio messe a nostra disposizione rendono questo film l'esperienza definitiva che i fan dei Beatles hanno a lungo sognato: come una macchina del tempo, ci riporta indietro al 1969, facendoci accomodare in studio a guardare questi quattro amici fare buona musica insieme. Sono stato sollevato di scoprire che la realtà è molto diversa dal mito. Dopo aver esaminato tutto il materiale e l'audio che Michael Lindsay-Hogg ha girato, mi sono reso conto di quale incredibile e storico tesoro fosse. Certo, ci sono momenti di drammaticità, ma non emerge quella discordia a cui questo progetto è stato a lungo associato. Guardare John, Paul, George e Ringo lavorare insieme, creare canzoni da zero, non è solo affascinante: è divertente, istruttivo e sorprendentemente intimo. Sono elettrizzato e onorato di aver ricevuto l'incarico di realizzare questo film eccezionale, sarà una vera gioia".