Nel corso di uno showcase di presentazione dei nuovi prodotti della divisione musicale di Universal tenutosi a Los Angeles questo fine settimana (a pochi passi dalle premiazioni dei Grammy Awards 2020) sono state svelate le prime immagini di 'Let it be', il documentario sugli ultimi anni dei Beatles alle prese con le registrazioni dell'omonimo album.
Il regista dell'opera è Peter Jackson (dietro la macchina da presa ne Il Signore degli Anelli), il quale si pone un obiettivo ambizioso: l'intento è quello di sconfessare le voci secondo le quali le registrazioni di 'Let it Be' sarebbero state il canto del cigno della band e l'atmosfera in studio sarebbe stata pesantissima.
È per questo che l'anteprima è stata pressoché immediatamente tacciata di revisionismo storico: gli anni 1969-1970 sono infatti unanimemente considerati come il punto di rottura insanabile tra i quattro baronetti di Liverpool, tra questioni relative ai diritti, al peso delle canzoni di uno o dell'altro all'interno degli album e alle presenze gradite o meno in sala d'incisione.
Variety, una rivista americana che si occupa di intrattenimento, conferma che il documentario presenta una "incredibile contro narrativa" che però farà impazzire i fan per la gioia nel rivedere i loro idoli affiatati e impegnati nel creare musica. Il lungometraggio contiene anche alcune scene di provini che sarebbero poi diventati brani presenti in Abbey Road e nei dischi solisti dei Beatles, dopo il loro scioglimento.
Quest'anno Let it Be compirà 50 anni e del progetto se ne parla da un anno circa: l'annuncio delle riprese e della restaurazione delle immagini di repertorio è infatti stato dato il 30 gennaio 2019, a cinquant'anni dall'ultimo concerto della band, il leggendario rooftop concert al 3 di Savile Row a Londra, sul tetto della casa discografica Apple.