Let It Bleed, il grande saluto dei Rolling Stones agli anni'60
Nel 1969 i Rolling Stones spazzavano via le speranze degli anni '60 con Let It Bleed, un disco blues per prendere coscienza del caos e dell'oscurità del mondo
Il caos e la fine di un'era
Registrazioni di Let It Bleed
Arrendersi alla realtà a suon di blues
In "Let It Bleed" c'è tutta la paura dei giovani dell'epoca, i loro sogni infranti, il timore della guerra cantato in 'Gimme Shelter', brano di apertura che cercava di condensare tutta la violenza dell'epoca, quella reale e quella nei media, accompagnandola con i riff più acidi mai creati da Keith Richards.
Un sound apocalittico e disperato che pervade tutto il disco e che fornisce la perfetta colonna sonora per un'epoca di cambiamenti e disillusioni.
E se il lungo blues di Midnight Rambler porta l'oscurità, c'è un senso di desolazione che passa tra le storie di sesso, droga e rock'n'roll che sembrano partire dalla ricerca di rifugio della opener per finire con la consapevolezza di You Can't Always Get What You Want.
L'iconico coro di bambini affidato al London Bach Choir introduce una presa di coscienza che vale nelle relazioni, così come nella vita: non puoi sempre avere ciò che vuoi.
Mantenendo salde le radici nel blues, gli Stones chiudono Let It Bleed con un classico, un numero psichedelico che chiude il cerchio e, questa volta davvero, mette la parola fine al sogno sixties arrendendosi alla realtà che ci circonda.
Il successo commerciale e l'influenza di Let It Bleed
"Let It Bleed" ebbe un impatto commerciale significativo, consolidando la posizione dei Rolling Stones come una delle band più importanti e influenti della loro epoca.
Il disco raggiunse il primo posto nella classifica UK degli album più venduti, dove rimase per diverse settimane diventando uno dei dischi maggiormente venduti nel 1969.
Molte settimane in classifica "Let It Bleed" le passò anche nella Billboard 200 dove raggiunse il terzo posto tra i dischi più venduti negli Stati Uniti.
"Let It Bleed" ha riaffermato il legame dei Rolling Stones con il blues e ha gettato le basi per il country rock e il southern rock. Brani come la cover di Robert Johnson Love in Vain e Country Honk (versione più rilassata di Honky Tonk Women) hanno ispirato musicisti che cercavano di fondere rock, country e blues in modo autentico.
Il disco è spesso considerato una risposta al clima socio-culturale del tempo, segnato dalla fine degli ideali hippie e dall'emergere di un realismo più crudo e oscuro; un approccio che influenzò direttamente molti artisti degli anni'70 come, ad esempio, Springsteen e David Bowie.