05 giugno 2017

Liam attacca Noel: "Perché non eri a Manchester con tutti gli altri?"

Continua la faida tra gli ex Oasis. Al concertone ci mette una pezza Chris Martin con i suoi Coldplay

Per qualche interminabile secondo, anche la regia tv che rimbalzava il concerto One Love Manchester in diretta mondiale deve aver coltivato un‘illusione. Chi era quel chitarrista salito sul palco con Liam Gallagher e i suoi Beady Eye? La telecamera indugiava su di lui, perfetto sosia di Noel, scatenando un diluvio globale di tweet da parte di fans speranzosi. Ma chi conosce l'albero genealogico deli Oasis si era già messo il cuore in pace: quello era Jay Mehler, ex bassista dei Kasabian, poi trasferitosi alla corte di Liam. Che a sua volta era salito sul palco dell'evento organizzato coraggiosamente da Ariana Grande portando il suo rock ribelle a "sporcare" le levigatezze di quel cast di campioni pop. Un miniset, quello di Gallagher, che ha onorato il passato con "Rock'n'roll Star", proposto il presente con il nuovo singolo "Wall of Glass" e commosso con una versione di "Live Forever" dedicata alle vittime dell'attentato dell'Arena, con un umile Chris Martin a fare il gregario all'acustica e il chitarrista dei Coldplay Jonny Buckland a fare le veci dell'assente Noel. E, a ben vedere, a placare la voglia di Oasis che ieri pervadeva Manchester e il mondo hanno pensato proprio i Coldplay. Martin e i suoi hanno omaggiato la band mancuniana intonando "Don't Look Back in Anger" (con al fianco un'ammirata e spaesata Ariana), l'inno spontaneo cantato da tutti cittadini in questi giorni di terrore e di lutto. Poi, certo, i Coldplay hanno incendiato lo stadio di cricket dell'Old Trafford con le loro cose migliori, adattissime alla circostanza: "Fix You", "Viva la Vida", "Something Like This".



Liam Gallagher live @ One Love Manchester

Peccato, però, che in un evento di solidarietà che ha raggiunto ogni obiettivo - da una raccolta di fondi che ha superato i dieci milioni di euro al "messaggio" di forza e di speranza che la Grande e i suoi colleghi hanno saputo diffondere da quel palco - a non trovare un momento di unità siano stati ancora una volta i fratelli Gallagher. A dispetto dei pressanti inviti degli organizzatori, Noel non si è fatto vedere. E "Don't Look Back in Anger" era stata pensata proprio per farla suonare a lui insieme ai Coldplay. Poi ci sarebbe stato il miniset - a sorpresa - di Liam, con l'infaticabile Martin a fare da collante. E nel caso, il calumet della pace sarebbe stato fumato nel backstage, con tutte le possibilità che offre un evento in corso. Ma niente. Stamattina, Liam ha fulminato l'assente con una serie di tweet al vetriolo: "Oh, e se qualcuno ha visto il nostro ragazzo gli dica che ora può smettere di nascondersi". E poi: "Manchester, sono molto deluso per l'assenza di mio fratello, ieri". Infine la stilettata: "Noel è all'estero. Ma non lo eravamo tutti? Prendi un aereo e vieni a suonare le tue canzoni per i ragazzi, triste coglione" e, in risposta a un utente che gli fa notare l'occasione sprecata per la reunion: "Vaffanculo la reunion, amico. Non si tratta degli Oasis ma di persone che aiutano altre persone, e lui ha mostrato ancora una volta di che pasta è fatto".

Insomma, la guerra continua. Anche se nei giorni scorsi Liam aveva lasciato qualche spiraglio di speranza per il futuro. "Abbiamo delle cose non finite da portare avanti". Accadrà quando accadrà. Intanto è stata bruciata un'occasione storica come quella dello One Love Manchester. A Londra, al Live 8 del 2005, perfino i Pink Floyd seppero ritrovarsi con Roger Waters, per una irripetibile notte. Una notte può bastare, per fare leggenda.


Liam Gallagher and Coldplay - Live Forever (One Love Manchester)

Liam Gallagher performs Live Forever at One Love Manchester.