23 ottobre 2024

Liam Gallagher difende la scelta di Ashcroft come supporter degli Oasis

Dopo l'annuncio dell'ex Verve come supporter in Irlanda e Regno Unito del tour della reunion, alcuni fan hanno espresso il disappunto per non aver considerato artisti giovani

Liam Gallagher ha risposto a chi ha criticato la scelta dei supporter per gli show del reunion tour degli Oasis.

Da quando gli Oasis hanno annunciato il tour della reunion molti si sono chiesti chi avrebbe potuto aprire degli eventi così importanti.

Un ingaggio del genere non è roba da poco e potersi esibire davanti ad un pubblico enorme per quello che sembra essere il tour più atteso degli ultimi anni sarebbe un'opportunità enorme per qualsiasi artista dell'attuale scena rock.




I nomi ipotizzati per il reunion tour degli Oasis

Per questo motivo sin da subito è partito il totonome che ha coinvolto dal principio band come i Blossoms, band in orbita Oasis che ha amplificato il teasing del tour dal palco del loro live al festival di Reading And Leeds.

Qualcuno aveva poi ipotizzato la presenza dei Fontaines D.C. in qualità di formazione più chiacchierata della scena, assoluta meritevole di uno slot del genere. La band irlandese, però, oltre ad essere impegnata con i propri show estivi a Manchester e Finsbury Park si è detta decisamente poco interessata alla cosa.

Anzi, per la precisione, Carlos e Deego hanno detto proprio che a loro non frega un ca**o della reunion degli Oasis.

Altro nome da depennare dalla lista.

Mentre per il tour americano i Cage The Elephant hanno felicemente accettato l'incarico, per diversi giorni è rimasto l'interrogativo per le date in Irlanda e Regno Unito.

Liam Gallagher difende la scelta di Ashcroft come supporter degli Oasis
PHOTO CREDIT: Bradley Collyer / ipa-agency.net /

L'annuncio di Richard Ashcroft

Come spesso fatto prima e durante il clima reunion, è stato Liam Gallagher stesso a giocare in rete con i fan e svelare, senza far mai capire se fosse serio o meno, chi sarebbe salito sul palco prima degli Oasis.

Con dichiarazioni chiare o giochi di parole, Liam ha tirato in ballo Richard Ashcroft, i Manic Street Preachers e i Cast, attirando anche la risposta di Graham Coxon.

Il chitarrista dei Blur, scherzando, ha consigliato di scegliere qualcuno di decente, come i Blur stessi o i Supergrass.

Ma in quelle frasi di Liam c'era la verità o almeno una parte di essa.

Poco dopo è stato infatti annunciato come supporter delle date in Irlanda e Regno Unito degli Oasis Richard Ashcroft, amico fraterno dei Gallagher e icona del britpop.



La risposta di Liam alle critiche

L'annuncio di Ashcroft è stato accolto con grandi parole di affetto dall'ex leader dei Verve che in una nota ha detto:

"Posso dire senza esagerare che il talento di Noel nella scrittura di canzoni e lo spirito puro di Liam come cantante mi hanno aiutato a ispirarmi a creare alcuni dei miei migliori lavori. È stata la perfezione di 'Live Forever' a costringermi a provare a scrivere qualcosa di mio che ci si potesse avvicinare".

Ma arriviamo ad una delle tante polemiche intorno al tour della reunion degli Oasis che questa volta, appunto, ha coinvolto la decisione di optare per un nome come quello della rockstar di Wigan.

In molti si aspettavano da parte degli Oasis il coinvolgimento di band giovani, in rampa di lancio o quantomeno artisti che potessero avere lo stesso bacino di Gallagher ma godere di una platea di quel tipo.

Perché non coinvolgere nomi della scena che fossero un'assoluta garanzia per la resa live pur non facendo ancora parte del classico catalogo della musica britannica?

La risposta è arrivata, ancora una volta via X, dal solito Liam che ha voluto sottolineare come un slot da supporter degli Oasis per un tour atteso come quello del 2025 non è cosa da tutti.

"Per tutti quelli che stanno piagnucolando perché non mostriamo amore alle band giovani e non gli permettiamo di farci da supporter, dico che questo gioco è a un livello tale che, ho paura, sia fuori dalla portata del 99% degli artisti".