05 giugno 2020

Machine Gun Kelly e Travis Barker rifanno Killing In The Name contro il razzismo

I due musicisti americani hanno pubblicato una versione collaborativa della canzone dei Rage Against The Machine in supporto al movimento #BlackLivesMatter

Le ultime settimane per gli Stati Uniti sono state cariche di tensione. Prima il coronavirus, poi il caso dell'omicidio di George Floyd a Minneapolis e le proteste che hanno portato nelle strade di tutto il mondo persone di ogni genere ed età al grido di #Blacklivesmatter , incluso qualche personaggio famoso.

Sono diversi i musicisti che si sono uniti contro il razzismo nelle strade Los Angeles, tra la gente, esprimendo il proprio dissenso per la situazione sia con l'azione che riportando il tutto in rete attraverso i propri account social. Un chiaro esempio è il gruppetto di amici composto da Yungblud, Halsey, Machine Gun Kelly e Travis Barker dei blink-182 e proprio questi ultimi hanno deciso di unirsi per dare nuova vita a un classico delle canzoni rock di protesta.

And now you do what they told ya...

Machine Gun Kelly e Travis Barker hanno deciso di pubblicare una loro versione di 'Killing In The Name', celebre brano pubblicato dai Rage Against The Machine quasi trent'anni fa. "Hanno scritto questa canzone nel 1992 - ha twittato Machine Gun Kelly a proposito del brano della band di Tom Morello e Zack De La Rocha - sono passati 28 anni da allora e ogni singola parola è ancora valida. Io e Travis Barker abbiamo voluta tirarla fuori per questi tempi".

Nel video, tutto girato in bianco e nero, si alternano le immagini dei due musicisti in studio di registrazione e quelle della gente in strada nelle proteste anti razziali che dalla scorsa settimana stanno popolando le strade delle principali città del mondo. In una scena si vede anche Machine Gun Kelly che tiene in mano un cartello con scritto: "Smettetela di arrestare i manifestanti! Arrestate i poliziotti assassini!".


Machine Gun Kelly e Travis Barker 

L'affinità di Machine Gun Kelly con i batteristi dopo aver interpretato Tommy Lee in "The Dirt", il biopic sui Motley Crue prodotto da Netflix è chiara e non è la prima volta che Machine Gun Kelly e il batterista dei blink-182 si trovano a collaborare. Lo scorso anno MGK ha pubblicato il singolo 'I Think I'm Okay' con Barker e Yungblud, e pochi mesi fa i due si sono cimentati durante la quarantena con un'altra cover, una versione a prova di distanziamento sociale di 'Misery Business' dei Paramore.

Bloody Valentine

Una decina di giorni fa Machine Gun Kelly ha pubblicato anche il video per 'Bloody Valentine' - da oggi nella Top 20 di Radiofreccia - primo singolo ufficiale dal quinto album in uscita nei prossimi mesi dal titolo 'Tickets To My Downfall' che ne segna la definitiva svolta dal rap al pop-punk che è stato prodotto proprio dal batterista dei blink. Protagonista del video, oltre all'artista amercano, l'attrice di Transformers Megan Fox nel ruolo della sua amante.

"Spero che questo progetto - ha detto Machine Gun Kelly a proposito dell'album - possa ispirare i ragazzi a prendere in mano una chitarra e riesca a raggiungere un pubblico più ampio di quello che già normalmente ascolta la musica suonata, perché oggi sembra davvero inusuale per un quindicenne essere stato a un concerto dove qualcuno suona degli strumenti veri. Può sembrare strano ma ho incontrato un sacco di ragazzi che mi hanno detto 'Hey, è la prima volta che vedo qualcuno suonare una chitarra dal vivo, è pazzesco, voglio farlo anche io!".



Machine Gun Kelly e Travis Barker rifanno Killing In The Name contro il razzismo