La redazione USA di Rolling Stone ha realizzato una grande inchiesta su Marilyn Manson in seguito alle accuse di abusi sessuali lanciate dall'attrice Evan Rachel Wood a inizio anno. Un'inchiesta durata 9 mesi in cui la nota rivista ha collezionato documenti legali, carte, interviste e dichiarazioni di oltre 50 persone vicine alla rockstar. Un quadro, quello realizzato dai giornalisti Kory Grow e Jason Newman che non è per niente rincuorante per i fan di Manson e che dipinge un ritratto che sembra andare nella direzione indicata dalla Wood e dalle numerose accusatrici che si sono unite a lei.
L'inchiesta e gli abusi
La vicenda è ormai nota e ampiamente documentata, a inizio anno l'attrice Evan Rachel Wood, ex fidanzata di Marilyn Manson, ha accusato la rockstar di ripetuti abusi sessuali, aggressioni, manipolazioni mentali e altri reati di simile natura. Da lì sempre più donne si sono fatte avanti dicendo di aver trovato, grazie alla Wood, il coraggio di parlare delle loro esperienze, tutte simili, tutte abusive, tutte violente e spesso non per deboli di stomaco con Manson.
Manson, che subito è stato abbandonato dalla sua etichetta e dal suo storico manager, si è ritirato in casa per mesi rigettando ogni accusa attraverso i suoi legali che parlano di un'attacco pianificato' per rovinare la reputazione dell'artista e assaltare il suo portafogli.
Le prime vere apparizioni pubbliche di Manson risalgono alla scorsa estate al fianco di Kanye West con cui è stato avvistato anche poche settimane fa. Lo stesso West ha difeso Manson scagliandosi contro la cancel culture e il movimento Me Too parlando di Manson, di fatto, come di una vittima.
Per quanto bisognerà aspettare che eventualmente la giustizia faccia il suo corso, il profilo disegnato dall'inchiesta di Rolling Stone segue tutta un'altra direzione tracciando un ritratto di Manson corrispondente a quella delle accuse.
Stando all'inchiesta fatta dalla rivista, il modus operandi di Manson era uno schema ripetuto che cominciava con quello che viene definito 'love bombing', ovvero una fase iniziale in cui riusciva ad ottenere la fiducia delle persone inondandole di attenzioni, regali e cortesie.
Un modo per attirare le prede e poi prenderne possesso, come detto alla rivista dalla modella Sarah McNeilly:"Mi ha subito chiesto di cercare un vestito da sposa, mi ha detto che mi amava e che voleva un figlio. Era la prima volta che mi trovavo a vivere una relazione del genere, perché era tutto finto".
Tutte le cose descritte nelle accuse delle donne che nei mesi scorsi hanno formalmente esposto denuncia nei suoi confronti sembrano trovare riscontro in tutte le testimonianze dell'inchiesta, dalla capacità di manipolatore alle inquietanti caratteristiche della villa della rockstar.
In molti hanno confermato quella che veniva chiamata la 'bad girls room', una cabina di vetro insonorizzata in cui Manson avrebbe rinchiuso tutte le sue donne per ore in modo da torturarle psicologicamente.