Nella sua nuova autobiografia Fahrehneit-182 Mark Hoppus parla di sofferenza e di episodi più leggeri, come il bacio mancato con il leader dei Cure
Pochi giorni fa Mark Hoppus dei Blink-182 ha pubblicato la tanto attesa autobiografia "Fahrenheit-182" e al suo interno sono presenti episodi che hanno subito attirato l'attenzione dei media.
Uno di questi riguarda Robert Smith, leggendario frontman dei Cure che, stando a quanto raccontato da Hoppus, una volta avrebbe cercato di baciarlo.
Parlando del libro su US Weekly, Hoppus ha raccontato della vicenda accaduta ormai più di 20 anni fa quando i due collaborarono su All Of This, brano contenuto nel quinto album "Blink-182" del 2003.
Scritto insieme a Dan Ozzi, autore già noto per il libro sulla scena punk rock "Sellout", "Frahrenheit-182" è nato anche come modo per fare il punto dopo che il bassista e cantante dei Blink ha sconfitto un cancro al quarto stadio che lo aveva tenuto a lungo lontano dal palco.
PHOTO CREDIT: Robert Bell/INSTARimages / IPA
La depressione per il primo scioglimento dei Blink
Ma il libro di Mark Hoppus non contiene solo storie di backstage e vita rock'n'roll. Sono anzi molti i momenti intensi, specialmente quelli relativi alla sua lotta contro il cancro e al primoscioglimento dei Blink-182 che, dice, lo hanno anche spinto a pensare al suicidio.
Nell'autobiografia si parla anche delle tensioni che, nel 2005, spinsero Tom De Longe ad allontanarsi per poi tornare solo quasi cinque anni dopo, andarsene successivamente e ritornare un'ultima volta nel 2022.
"Quando i Blink si sono sciolti ho perso tutto. Ho perso la mia direzione, la mia sicurezza, il mio senso di me. Non sapevo più cosa avrei dovuto fare o essere", si legge in un estratto pubblicato da People. "Appena sentivo una nostra canzone in sottofondo mentre ero in un negozio dovevo uscire immediatamente".
Una sofferenza tale da gettare Hoppus in una profonda depressione: "Sono caduto sempre più a picco. Direi di aver raggiunto il fondo nel momento in cui cominciai a trovare conforto nell'idee suicide. Mi dicevo che, alla fine, se continuava ad andare male potevo anche ammazzarmi. Sono andato in terapia, ho preso dei farmaci che mi hanno aiutato molto e mi hanno fatto respirare di nuovo. Sono riuscito a trovare lo spazio per dirmi che dovevo piantarla e che ero un cretino".