02 settembre 2021

Matt Sorum sull'utilità del ritardo dei Guns N'Roses

L'ex batterista dei Guns N'Roses spiega perché i ritardi di Axl Rose sono serviti alla band per fare degli show migliori

Matt Sorum, batterista dei Guns N'Roses negli anni '90, ha parlato di come i celebri ritardi di Axl Rose in occasione dei live abbiano, in qualche modo, giovato alla band.

La frustrazione dei Guns N'Roses

I Guns N'Roses sono, senza ombra di dubbio, una delle band più estreme a cavallo tra gli anni '80 e '90, un mix letale di musica, cattiveria e follia che esplodeva negli eccessi di Axl Rose. Tra le caretteristiche dei Guns c'erano i ritardi prima di salire sul palco, attese che lasciavano i fan ad invocare i loro nomi anche per ore ma che, secondo il batterista Matt Sorum, hanno in qualche modo giovato alla band.

Sorum, che con i Guns N'Roses ha preso parte ai due album "Use Your Illusion" e ai rispettivo tour, ha parlato della cosa con Billboard presentando la sua nuova autobiografia "Double Talkin'Jive: True Rock'n'Rol Stories From The Drummer Of Guns N'Roses, The Cult and Velvet Revolver".

"Quando eravamo backstage ed eravamo in ritardo di due ore mi sentivo frustrato e, una volta che andavamo fuori, era rock'n'roll all'ennesima potenza" - ha detto il batterista, secondo cui proprio il ritardo aiutava a sprigionare energia con una violenza maggiore.

"Vomitavamo tutto fuori perché c'era un sacco di frustrazione, mista a rabbia e ansia e la cosa portava lo show ad un altro livello", aggiunge Sorum, "La folla era inferocita perché era incazzata per il ritardo e quelle sere, quando andavamo là fuori, c'era un'esplosione".

Il dover aspettare Axl, quindi, funzionava secondo Sorum come una pentola a pressione per i Guns N'Roses che, una volta sul palco, sparavano fuori la loro musica con una violenza massima.

Matt Sorum sull'utilità del ritardo dei Guns N'Roses

Rispetto per i fan

Le intemperanze di Rose e la totale noncuranza con cui creava caos durante l'Use Your Illusion Tour, tra ritardi, risse per futili motivi e intemperanze varie sono cosa nota e Sorum non è il primo a evidenziare come proprio questa atmosfera di pericolo abbia paradossalmente giovato ai Guns.

Proprio sul costante ritardo della band dal vivo si era espresso alcuni anni fa nella sua biografia Craig Duswalt, assistente personale di Rose a qui tempi.

Secondo Duswalt il salire sul palco ben oltre i tempi previsti, anche di ore, non era per Axl segno di mancanza di rispetto per fan, anzi: "Ai Guns importava dai fan, gli importava talmente tanto che Axl voleva fare il miglior show possibile. Capitava che fosse in ritardo perché, a volte, aveva bisogno di più tempo del previsto per prepararsi mentalmente a dare il migliore degli show".

Il tutto, inoltre, era utile anche per tenere alta la pessima fama del brand, elemento fondamentale per vendere: "Erano conosciuti come i bad boy del rock e una cosa fantastica dal punto di vista del marketing è che loro erano davvero bravi ad essere dei ragazzacci. Quella cosa di sicuro attirava il pubblico e, anche se non ti piaceva la musica, la gente veniva ai concerti per scoprire cosa sarebbe successo. Axl se ne sarebbe andato? Si sarebbe presentato? Avrebbe causato una rissa? Faceva tutto parte dello spettacolo che la gente voleva vedere".