07 dicembre 2020

McCartney sullo scioglimento dei Beatles e una possibile reunion

Paul McCartney, pronto all'uscita di McCarney III, parla dei rapporti tra i Beatles dopo lo scioglimento e dell'ipotesi di reunion

Manca ormai poco: Paul McCartney è pronto a pubblicare "McCartney III", terzo capitolo della trilogia iniziata con "McCartney" nel 1970 e proseguita con "McCartney II" nel 1980. Con una settimana di ritardo sui piani iniziali, il ritorno di Sir Paul McCartney sarà disponibile dal 18 dicembre ma, intanto, l'ex Beatles si è raccontato al britannico The Sunday Times parlando della sua amicizia con John Lennon dopo lo scioglimento dei Fab Four e del significato assunto dalla musica durante il periodo di lockdown.

Il tema di ciò che sarebbe potuto essere dei Beatles dopo lo scioglimento è sempre attuale, ancor di più al pensiero che domani saranno 40 anni dalla morte di morto John Lennon, una data carica di significato al pensiero di ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. La situazione interna ai Beatles immediatamente prima dello scioglimento della band è stata ben documentata dalla storia, anche se c'è grande attesa per il documentario "Get Back" che uscirà la prossima estate con l'intenzione di modificare l'idea di un'atmosfera più che tesa tra i Fab Four, Lennon e McCartney in testa.




I Beatles sarebbero mai potuti tornare insieme?

Questo è ciò che si chiede il giornalista del Times, una domanda alla quale lo stesso McCartney non saprebbe dare risposta: "Quando l'avventura con i Beatles è terminata - racconta Macca - abbiamo preso la decisione che non avremmo mai più ripreso in mano la band. Ci siamo disconnessi dai Beatles. Si trattava di qualcosa che aveva concluso un ciclo in maniera molto soddisfacente, non volevamo rovinare tutto facendo qualcosa che potesse non essere all'altezza. La nostra è stata una decisione consapevole, abbiamo voluto lasciare le cose come stavano. Alla luce di questo non penso davvero che sarebbe stato possibile tornare insieme. Ma chi lo sa? Magari lo avremmo fatto".

McCartney e l'amicizia ricucita con Lennon

Gli ultimi mesi insieme dei Beatles, in attesa di rivisitazioni cinematografiche, sono passati alla storia come pieni di tensioni, quelle provocate da un insieme di personalità enormi che in pochi anni erano già diventati la cosa più importante che la musica popolare avesse mai testimoniate. Quattro ragazzi che non erano solo quattro giovani di Liverpool di belle speranze ma artisti navigati e, soprattutto, stanchi di essere i Beatles e pronti a diventare solo John, Paul, George e Ringo. Lennon e McCartney, in particolare, si trovarono a fare a gara anche per lasciare la band con Lennon che, pur avendo deciso per primo di gettare la spugna, decise di aspettare l'uscita di "Let It Be" prima di di dare la notizia e McCartney che 'tradì' tutti annunciando il suo debutto solista con "McCartney" pochi giorni prima che l'ultimo album dei Beatles arrivasse sugli scaffali.

I rapporti tra i due si incrinarono per molto tempo ma lo spirito di Lennon non ha mai abbandonato la gara con il suo amico/rivale. Parlando di come i due siano riusciti a ricucire la loro relazione McCartney ha detto al Times: "Abbiamo avuto indietro la nostra amicizia, che per me è stata una benedizione. Oggi quando scrivo una canzone penso spesso ' Ok, John, ora la passo a te - qual è il prossimo verso?' è come avere a disposizione un John virtuale".


Mi sono spesso dato la colpa per la fine dei Beatles

Un'amicizia quella tra Macca e gli altri Beatles che gli è stata riportata in maniera positiva alla mente proprio visionando il materiale utilizzato dal regista Peter Jackson per realizzare "The Beatles: Get Back", il film sugli ultimi mesi della band in uscita nell'estate del 2021: "In qualche modo rivedere quel materiale per me è stato rassicurante, perché mi ha confermato che i miei principali ricordi legati ai Beatles erano di gioia e talento e i video ne sono la prova. Per un periodo mi sono convinto delle cose brutte legate allo scioglimento dei Beatles, mi sono dato la colpa pur sapendo che non era colpa mia ma quando tutto intorno va in quella direzione è facile iniziare a pensarlo".

"Nella mia testa però - continua Macca - c'è sempre stata l'idea che non era andata proprio così, ma avevo bisogno di avere le prove. C'è questa bellissima foto scattata da Linda, che è la mia preferita, e mostra me e John che lavoriamo ad una canzone, pieni di gioia. I video danno la stessa sensazione, quella di noi quattro che ci divertiamo".


Trovare il buono nelle cose

McCartney III uscirà il prossimo 18 dicembre, una settimana dopo la prima data annunciata, come terzo capitolo della saga cominciata nel 1970 con "McCartney" e continuata nel 1980 con "McCartney II". Un lavoro che avrà come protagonista il solo McCartney.

A proposito del ruolo della musica durante il lockdown, McCartney ha sottolineato di come la scrittura dell'album sia stata fondamentale per fargli mantenere il suo proverbiale ottimismo durante il lockdown nella sua fattoria dell'East Sussex: "Sono un'ottimista di natura - ha detto l'ex Beatles - in generale credo sempre che le cose siano buone e siamo noi che mandiamo tutto all'aria. Quando durante il lockdown tutti si lamentavano io cercavo di vedere sempre il lato positivo, anche se ero restio a dirlo perché per molti è stato un duro colpo ma, all'improvviso, mi sono reso conto di aver visto la mia famiglia più di quanto non avessi mai fatto prima e sono stato in grado di chiudermi in studio e registrare. Per me sono stati aspetti positivi".

"E' davvero facile cadere nella trappola di pensare che le cose cattive possono solo peggiorare - ha concluso McCartney - che non so, forse potrebbe essere vero, ma so che mi farebbe impazzire quindi mi dico 'Beh, non è così male. Cerco sempre di trovare il buono nelle cose".


McCartney sullo scioglimento dei Beatles e una possibile reunion