10 maggio 2023

Metallica, Jason Newsted difende Lars Ulrich

Secondo l'ex bassista dei Metallica chi accusa il batterista di essere mediocre è solo un idiota: "Senza di lui i Metallica non sarebbero dove sono oggi".

L'ex bassista dei Metallica Jason Newsted ha difeso a spada tratta Lars Ulrich. Il batterista dei Metallica è stato spesso bersaglio di critiche per il suo stile e la sua tecnica, considerata mediocre.

Opinioni, quelle spesso espresse dal pubblico, che proprio non vanno giù a Newsted che ha preso le difese dell'ex compagno di band sottolineando come, se non fosse stato per Lars, i Metallica non sarebbero mai arrivati dove sono oggi.

Newsted ha poi sottolineato le differenze tra ciò che viene richiesto ad un musicista moderno rispetto ai grandi del passato.

Jason Newsted difende Lars Ulrich

A volte la comunità rock e metal mondiale può essere tutto fuorché accomodante. Prendere di mira un musicista, al di là di quanto fatto in carriera, è qualcosa di sempre molto facile per il pubblico che non aspetta altro che criticare. Un approccio che, partendo dallo spirito da tifoseria che alberga storicamente in molti appassionati di musica, sui social trova sempre terreno fertile.
Tra i personaggi che sono spesso stati presi di mira c'è Lars Ulrich. Criticato spesso e volentieri per le sue doti di batterista, il co-fondatore dei Metallica sembra essere sempre sulla graticola, nonostante una carriera incredibile come perno di una delle band più iconiche e influenti nella storia della musica.

Ad arrivare in sua difesa, recentemente, è stato Jason Newsted, bassista dei Metallica dal 1987 al 2002. Intervistato nel podcast Let There Be Talk, Newsted ha voluto rispondere a chi accusa Lars Ulrich di essere un batterista mediocre, specialmente se paragonato a tanti virtuosi.

"Chiunque dica una roba del genere è un fottuto idiota", ha dichiarato Newsted. "Non hanno idea di costa stanno dicendo. La profondità di quel ragazzo, la sua visione, la sua comprensione di ciò che stava accadendo quando aveva solo 21,22,23 anni. Siete seri? Non riesce a suonare lo stesso fill di Dave Lombardo o di chiunque vogliate? E quindi? Stronzi, guardate al tabellone del risultato. Non parlate male di lui".

Come sottolineato dall'ex bassista dei Metallica, l'aspetto tecnico è solo uno degli elementi da considerare quando si parla di Lars Ulrich, la cui visione sulle cose ha consentito di portare i Metallica in cima al mondo: "Vi assicuro che è molto più avanti di voi nella gran parte delle cose", ha aggiunto Newsted. "Se non fosse stato per lui, per la sua capacità di anticipare, predirre le cose, capire la geografia, ogni singolo stato, città, cosa fare, dove, in che momento, i Metallica non sarebbero mai arrivati dove sono oggi. Senza dubbio! Tenete per voi queste cose perché c'è molto altro oltre al colpire un rullante".

Metallica, Jason Newsted difende Lars Ulrich

La differenza tra l'artista di un tempo e quello di oggi secondo Newsted

Newsted ha poi fatto il paragone tra come era fare musica in passato e cosa è diventato il mestiere di musicista nell'epoca moderna.

Se negli anni '60 e primi '70 bastava andare in tour e suonare, con il passare del tempo il mestiere del musicista è diventato qualcosa di complesso che richiede innumerevoli skills oltre a quella di saper suonare uno strumento.

"Quando suonavano Hendrix e i Black Sabbath ai musicisti veniva chiesto di fare tour, di suonare. La band si fumava dell'hashish, suonava le canzoni, beveva, inseguiva le ragazze, veniva pagata e tornava on the road. Bastava questo. I Black Sabbath hanno accettato di fare il video di Paranoid impiegando non più di due ore della loro giornata. Ora, ma anche 20 o forse anche 30 anni fa, per riempirsi le tasche avrebbero dovuto fare mille altre cose: imparare a suonare lo strumento, ad essere intonato, a cantare, memorizzi cosa fare, le tue canzoni. Poi ci sono i video, poi le interviste, e poi una cosa, un'altra, i meeting, gli avvocati, gli aspetti legali. E poi forse hai tempo per tua moglie. Questa è la realtà. Sareste davvero tutti in grado di farlo? Io non credo".

Di sicuro la vita di oggi, anche da un punto di vista strettamente musicale, è molto diversa anche per lo stesso Lars Ulrich.

Intervistato ad Amsterdam con Robert Trujillo dalla nostra Cecile B a proposito di "72 Seasons", il batterista dei Metallica ha detto a Radiofreccia che, pur essendo felice della sua vita e della sua carriera, ha sicuramente nostalgia dell'approccio alla scrittura di un tempo.

"Penso che da giovani molte delle decisioni e delle scelte sono state fatte d'impulso, senza pensarci troppo. Però, per quanto apparentemente impulsive e avventate, direi che l'unica cosa che mi dico, ora che sono vecchio, è che oggi mi manca il poter prendere decisioni così velocemente. Quando lavoravamo ai primi album non ci siamo mai seduti a decidere se rendere un pezzo più veloce o lento, rumoroso, con una tonalità diversa, più lungo, più breve. Oggi per ogni canzone mi sembra di avere 500 opzioni tra cui scegliere mentre, se penso alla scrittura dei primi dischi, che si tratti di "Ride The Lightning", "Master Of Puppets" o "...And Justice For All", non avevamo opzioni. Li abbiamo fatti e basta, abbiamo solo scritto delle canzoni. A volte mi manca un po' di quell'impulsività, di quell'istinto che ci ha spinto ad agire in quel momento. Ma questo è anche ciò che ha portato ad alcune delle situazioni più avventate in cui ci siamo trovati, quindi accetto la mia età e la presunta saggezza e quel che comporta".

Guarda QUI l'intervista dei Metallica a Radiofreccia.