01 settembre 2022

Michael Stipe e il primo vinile riciclato

L'ex frontman dei R.E.M. pubblicherà il primo singolo in commercio stampato su un vinile realizzato con materiali di riciclo

L'ex frontman dei R.E.M. Michael Stipe è pronto a pubblicare il suo nuovo lavoro solista "Future If Future" e il vinile 12'' del singolo sarà di quelli speciali.

Stipe, da sempre molto sensibile all'ambiente, ha infatti annunciato che il formato fisico del disco sarà per la prima volta un vinile realizzato con materiali riciclati.

Il tema della svolta green del vinile è di strettissima attualità e, recentemente, la questione è stata affrontata anche dalla BBC che ha dedicato un servizio ad un'azienda olandese impegnata nella ricerca di soluzioni sostenibili per la produzione dei vinili.

Il vinile bio di Michael Stipe

Michael Stipe è pronto a tornare sulle scene. Lo storico frontman dei R.E.M. ha infatti annunciato l'uscita del suo nuovo singolo intitolato 'Future If Future' che sarà pubblicato come vinile 12'' split condiviso con il cantautore Beatie Wolfe.

La vera particolarità del disco, però, sta proprio nel modo in cui sarà stampato il vinile che non sarà stampato nel classico PVC ma utilizzando bioplastica, cioè materia plastica realizzata attraverso l'utilizzo di materiali riciclati.

Il disco sarà disponibile su Bandcamp per l'associazione benefica fondata da Brian Eno, EarthPercent, ed Evolution Music.

Il vinile di Future If Future sarà disponibile a partire da domani, 2 settembre, in sole 500 copie a tiratura limitata.

E'stato lo stesso Eno a produrre il brano che Stipe aveva già suonato una volta dal vivo nel 2018 durante l'evento March For Our Lives.

Sull'altro lato del vinile di Future If Future ci sarà il brano Oh My Heart di Beatie Wolfe.

Il disco sostenibile è stato realizzato da Evolution Music, un'organizzazione britannica impegnata nella sostenibilità in ambito musicale che cerca soluzioni per stampare dei vinili a impatto zero. Tutti i ricavi del disco saranno devoluti a EarthPercent per supportare i cinque elementi principali dell'organizzazione: musica ecologica, transizione energetica, giustizia climatica, cambiamento legale e politico e protezione della natura

"Sono entusiasta di lavorare con EarthPercent ed Evolution Music su questa versione, immaginando un'innovazione positiva attraverso l'azione", ha affermato Stipe in un comunicato stampa. "Dimostrare semplicemente che questo tipo di progetto basato su soluzioni è possibile apre la strada a un futuro più luminoso".

Michael Stipe e il primo vinile riciclato

La svolta green dei vinili

Nel 2021 i dischi in vinile hanno subito un incremento di ricavi di più del 60% con cifre mai così alte dagli anni '80. Un dato ancora più impressionante se si pensa alla costante smaterializzazione del prodotto musicale.

Questa vera e propria resurrezione del vinile ha però portato a due grossi interrogativi produttivi. Uno riguarda l'effettiva capacità di mantenere il ritmo degli impianti e soddisfare la domanda che supera nettamente la disponibilità produttiva degli impianti. Un altro problema fondamentale è quello della sostenibilità. I sistemi produttivi utilizzati per realizzare i tanto amati vinili sono infatti per la gran parte gli stessi utilizzati nei vecchi impianti oltre 30 anni fa.

Il materiale plastico adoperato per realizzare i vinili è in gran parte il PVC, considerato uno dei più dannosi per l'ambiente. Un'azienda olandese, come riportato dalla BBC, ha identificato un nuovo modo di stampare vinili che sarebbe più sostenibile ma più costoso.

La Green Vinyl Records di Eindhoven utilizza infatti un macchinario che, invece di servirsi del PVC, utilizza le plastiche PET. Come spiegato dal proprietario Harm Theunisse alla BBC, la fabbrica potrebbe essere in grado di fornire un nuovo standard alla produzione dei dischi consentendo di stampare più dischi, in meno tempo e con meno danni per l'ambiente.

Gli esperti della Green Vinyl hanno passato gli ultimi sette anni a trovare nuovi modi di stampare su larga scala e sono riusciti a creare un macchinario in grado di produrre circa il 40% di dischi in più rispetto ad un impianto tradizionale utilizzando il 90% dell'energia in meno.

Se il lavoro degli olandesi sembra andare nella direzione giusta, il problema viene quando si parla di qualità sonora che al momento è completamente diversa tra dischi in PET e PVC, a favore di questi ultimi.

L'unica soluzione è investire nella ricerca e cercare di ottenere un prodotto che possa essere qualitativamente valido e sostenibile, nonostante tutti i costi: "Penso che ci siano degli aspetti sconosciuti nella produzione e richiedono ingenti investimenti" spiega Tom Vermeulen di Record Industry, azienda vicino Amsterdam e tra i primi sostenitori del progetto green.

"Non dico che non sia possibile adottare tecniche nuove come queste ma le macchine sono molto costose e dubito che le etichette si impegneranno in questo senso", ha poi aggiunto.

In un mondo che necessariamente deve andare verso una realtà sostenibile non si può fare altro che augurarsi che, in futuro, riusciremo a poter suonare vinili in alta qualità e nel massimo rispetto dell'ambiente.