Il batterista dei Mötley Crue Tommy Lee ha raccontato dei folli tour in cui la rock band californiana faceva di tutto durante il podcast di Steve - O, rivelando all'ex Jackass anche alcuni trucchetti che gli hanno permesso di riuscire a farla franca quando in borsa avevano quantitativi di sostanze illegali troppo importanti.
I controlli del tour bus
Le storie dei Mötley Crue sulla trinità della trasgressione composta da sesso, droga e rock'n'roll sono nel mito ma per poterle raccontare, i quattro diavoli del Sunset Strip hanno dovuto resistere a qualsiasi cosa: morti, sia reali che apparenti, sangue, sporcizia e, banalmente, arresti e forze dell'ordine.
In un video dello scorso anno ributtato recentemente in giro dal web, il batterista della band Tommy Lee racconta ai microfoni del podcast di un altro bel soggetto, l'ex Jackass Steve-O, come i Mötley Crue riuscivano a risolvere uno dei problemi più grossi da affrontare mentre si è in tour: riuscire a non farsi beccare con la droga ai controlli.
Se state già pensando a bustine nascoste addosso o in cavità varie, siete sulla cattiva strada perché, rivela Tommy Lee, non portava mai la roba addosso : "Quando viaggi su strada, se sei sul tour bus, sul retro c'è un'apertura, quasi una specie di uscita di emergenza dove nascondevamo la roba. Ogni volta che ci fermavano per i controlli dell'immigration, la aprivamo piano e buttavamo tutto sul tetto del bus - racconta il batterista - Quando entravano gli agenti e i cani non trovavano nulla di strano e ci lasciavano andare. Appena si chiudevano le porte del bus la prendevamo di nuovo e la mettevamo dove era prima".
In caso di trasferta in aereo
Conoscere il territorio è fondamentale per operazioni del genere e la prontezza dei Mötley Crue, veri guerrieri dell'eccesso, ha la necessità di adattarsi a tutte le situazioni, sia che si viaggi su strada sia in caso di trasferta in aereo. Cambia il mezzo di trasporto ma la tecnica, più o meno, resta la stessa e allora Tommy Lee spiega come riuscire a ricavare il giusto spazio per nascondere gli 'oggetti personali' anche tra le nuvole all'interno del proprio jet privato: "Quando eravamo in aereo era la stessa cosa. In aereo c'è il rivestimento della testata e prendevamo la cocaina o qualsiasi altra cosa, ci facevamo il più possibile prima di salire sull'aereo, e poi nascondevamo tutto ciò che era rimasto nel mio sedile. Per qualche strano motivo il mio sedile aveva una piccola crepa nella testata e quindi infilavamo le bustine dentro il più possibile e poi chiudevamo tutto con lo scotch. Nessuno riusciva a notare la differenza".
L'operazione, però, era sicuramente rischiosa ma come loro solito i Mötley riuscivano sempre a farla franca: "Ero lì che mi cagavo sotto quando arrivavano i cani dell'antidroga, convinto che mi saltassero addosso da un momento all'altro, e invece abbiamo usato questa tecnica più di una volta e l'abbiamo sempre fatta franca"