Winston Marshall, chitarrista e suonatore di banjo dei Mumford & Sons, band indie folk che ha contribuito a fondare circa 15 anni fa, ha deciso di abbandonare i compagni per poter parlare 'liberamente' di politica.
Le polemiche politiche
Dopo le polemiche di carattere politico che lo hanno investito alcuni mesi fa, il chitarrista, banjoista e fondatore dei Mumford & Sons Winston Marshall ha annunciato la decisione di lasciare la band per poter parlare liberamente di politica.
A marzo, infatti, il musicista britannico era stato investito da una serie di critiche sui social dopo aver twittato il proprio apprezzamento per "Unmasked: Inside Antifa's Radical Plan to Destroy Democracy", libro pubblicato dallo scrittore e attivista di destra Andy Ngo.
Dopo essere stato accusato di supportare le visioni politiche dell'estrema destra, Marshall è stato sommerso dall'indignazione del web, una reazione che lo ha spinto a prendere la decisione di lasciare la band nonostante i suoi compagni nei Mumford&Sons lo abbiano invitato a non farlo.
Il motivo? Il poter parlare liberamente di politica senza far gravare il peso delle proprie opinioni sui Mumford.
"Fino a quando sarò un membro della band - ha detto Winston Marshall in un lungo articolo su Medium in cui spiega le sue ragioni- dire la mia sui mali dell'estremismo politico potrebbe portar dei problemi anche ai miei compagni. Il mio amore e la mia fedeltà nei loro confronti non possono permetterlo".
La scelta, racconta il chitarrista dei Mumford, è stata difficile ma necessaria, considerando il fatto che è lui è un individuo ma loro sono visti come una cosa sola: "Agli occhi del pubblico siamo un'unità e inoltre sull'etichetta c'è il nome del nostro cantante e in qualche modo è stato coinvolto in queste orrende accuse a causa del mio tweet - ha detto Marshall - e mi dispiace aver causato tensioni. Loro mi hanno invitato a continuare ma io ho deciso subito di porgere le mie scuse e fare un passo indietro".