Natale senza cliché: 6 brani di rock duro e un po’ di ironia
6 brani di rock duro e ironico per un Natale fuori dagli schemi. Da Billy Idol ai Pearl Jam, passando per Hendrix e Type O Negative, tra riff potenti e sarcasmo
Sei brani natalizi rock - anche piuttosto duri nel sound - che mescolano riff potenti e un pizzico di ironia dissacrante. Da Billy Idol ai Pearl Jam, passando per Corey Taylor e Jimi Hendrix, ecco la nostra proposta per il lato meno convenzionale delle vostre playlist natalizie
Di brani natalizi riletti in chiave rock ce n’è una marea. Tanti, però, non vanno oltre l’esercizio di stile, spinti più dal desiderio di strappare un sorriso con chitarre distorte e doppia cassa che da un vero slancio creativo. Noi, invece, abbiamo provato a mettere in fila sei pezzi che non solo raccontano una storiella interessante, ma si distinguono per carattere, stile e, perché no, un pizzico di irriverente ironia natalizia.
Billy Idol - “Yellin’ at the Xmas Tree”
Nel 2005, Billy Idol rimette insieme la vecchia squadra con il fidato Steve Stevens alla chitarra e il super produttore Keith Forsey, lo stesso team che più di 20 anni prima aveva confezionato il capolavoro REBEL YELL (1983). Ne esce un album punk rock da leccarsi i baffi: Stevens incornicia con muri di ritmiche distorte perfette, brani divertenti, scritti, suonati e cantati da autentici paraculi che, sebbene non aggiungano nulla di nuovo alle coordinate del genere, ti fanno venire voglia di far esplodere le casse dello stereo per quanto spingono. Tra questi, spicca la deliziosa natalizia "Yellin' at the Xmas Tree".
Corey Taylor - “X-M@$”
Di Corey Taylor non finiranno mai di incantarci versatilità, estensione e la palette di timbri che la sua voce può coprire. È capace di passare dalla furia distruttiva degli Slipknot al calore della migliore tradizione rock e folk americana: dall’inferno a Springsteen, passando per Johnny Cash, senza perdere un briciolo di personalità. Parlando di questo brano, uscito nel 2010, Corey ha raccontato: "C'è una canzone che ho scritto quattro anni fa, solo per ridere. Ma quando l'ho fatta ascoltare a tutti i miei amici, hanno detto: 'È fottutamente geniale'. Per qualche motivo il mio manager se l’era dimenticata, ma poi qualche mese fa l’ha trovata e ha detto subito: 'Dobbiamo pubblicarla in tempo per questo Natale'. E io ho pensato: 'Perché diavolo no?’"
Pearl Jam - “Don’t Believe in Christmas”
Un brano che strizza l’occhio a chi il Natale se lo vive male. "Don’t Believe in Christmas" esce nel 1966, pubblicato dai The Sonics, e per l’epoca fa scalpore: è una critica - seppur ironica - alle festività natalizie. Il testo racconta in modo scherzoso una serie di "disavventure natalizie" e sfotte le aspettative irrealistiche di chi idealizza questo periodo. Durante un soundcheck nel 2002, i Pearl Jam ne suonano e registrano una versione talmente stilosa e adrenalinica da decidere di includerla nel singolo natalizio riservato al fan club ufficiale, pubblicato il 31 dicembre 2002.
Steve Lukather - SANTAMENTAL
Non un semplice pezzo, ma un intero album. Quando nel 2003 l’etichetta discografica Bob City Records chiede a Steve Lukather (leader e chitarrista dei Toto, nonché session man di lusso per Michael Jackson, Cher, Chicago…) di confezionare un album natalizio, lui risponde: "Perché io? Vi sembro forse Babbo Natale, idioti?" Poi ci ripensa e chiama la crema dei musicisti di Los Angeles: Eddie Van Halen, Steve Vai, Slash, Michael Landau e una sezione ritmica da paura con Simon Phillips e Gregg Bissonette che si dividono i brani alla batteria. Il risultato? Leggero, spassoso, d’atmosfera e - chi l’avrebbe mai detto - suonato in maniera stellare.
Jimi Hendrix - "Little Drummer Boy"
Alzi la mano chi non ha quel cugino, amico o zio che a fine pranzo non ti strizza l’occhio per uscire e - prima del furoreggiare di tombola, torroni, regali e panettoni - concedersi un’oasi psichedelica di svago. L’abbiocco del pranzo, una sigaretta, qualche digestivo mentre il sottofondo rock perfetto lo proponiamo noi. "Little Drummer Boy" di Jimi Hendrix è una medley natalizia che include "Silent Night" e "Auld Lang Syne". Una registrazione del 1969 che immortala l'approccio geniale di Jimi: melodie tradizionali natalizie trasformate in un viaggio sonoro psichedelico, con riff acidi, un wah-wah impazzito, spiritualità e tanto groove.
Type O Negative - “Red Water (Christmas Mourning)”
Belli gli aperitivi, i pranzi, le cene. Bella la casa decorata e illuminata a festa che esplode di parenti, amici, persino vicini di casa. Però arriva il momento in cui basta. Questo pezzo, garbatamente, suggerirà ai vostri ospiti che è ora di andarsene. I Type O Negative, tra le band più cupe del gothic-metal, confezionano un pezzo natalizio che è un canto funereo angosciante. Con voce sepolcrale, ma senza rinunciare a una certa ironia sottile, Peter Steele sospira agli amici e ai familiari di sentirsi fortunati perché: "La mia tavola è apparecchiata per sette; eppure, l’anno scorso cenavo con undici." Allegria!