07 marzo 2023

New Order, quando rock e dance si incontrarono in Blue Monday

Il 7 marzo 1983 i New Order pubblicavano Blue Monday, 12'' più venduto di sempre che fece incontrare rock, dance e un artwork costosissimo

Nati dalle ceneri dei Joy Division dopo il suicidio del frontman Ian Curtis, i New Order presero le atmosfere cupe che caratterizzavano la band e, poco per volta, le traghettarono verso territori inesplorati. L'aggiunta dei synth e i suoni della dance e della italodisco per scacciare i pensieri, trasformarono i New Order in una delle band fondamentali nel raccontare le connessioni tra rock e club e le diverse anime del sound di Manchester.

Se di grandi dischi i New Order ne hanno inciso diversi, la hit più grande e il brano incastonato nell'immaginario di tutti è sicuramente Blue Monday, il singolo in 12'' più venduto di tutti i tempi realizzato con un geniale ma costosissimo artwork firmato da Peter Saville.

Il 12'' più venduto di sempre che fece incontrare rock e dance

'Blue Monday' fu pubblicato il 7 marzo del 1983 e diventò presto un successo, entrando nelle classifiche di decine di paesi e diventando il singolo in vinile 12'' più venduto nella storia della musica. Un elemento che sicuramente aiutò l'incremento delle vendite fu il fatto di non inserire il brano all'interno dell'album pubblicato nel 1983, "Power, Corruption & Lies", se non nella musicassetta distribuita negli Stati Uniti ma, a fare la parte del leone, fu il mix unico realizzato da Bernard Sumner, Peter Hook, Steve Morris e Gillian Gilbert in grado di unire comunità distanti prendendo ispirazione da qualsiasi cosa.

Si trattò di un punto di incontro per i fan del rock e della musica dance che - attraverso i New Order - trovarono in qualche modo un terreno comune su cui ballare insieme.

Del resto, in quegli anni Stati Uniti e Regno Unito si trovavano al centro di un fittissimo scambio di influenze, tra punk e disco, che portavano ad una continua contaminazione tra generi e agli ascolti più disparati da parte degli artisti stessi.

E variegate sono le influenze messe dalla band all'interno del brano. Si va da 'Uranium' dei Kraftwerk ad 'Our Love', una b-side di Donna Summer, a 'Dirty Talk' di Klein + M.B.O. e 'You Make Me Feel (Mighty Real)' di Sylvester.

Anche la linea di basso realizzata da Peter Hook fu presa 'in prestito' dalla colonna sonora di "Per qualche dollaro in più" firmata da Morricone.

Un mix di influenze e 'prestiti' che i New Order riuscirono a sintetizzare - in tutti i sensi - e trasformare in una traccia che cambiò per sempre la percezione che due mondi apparentemente lontani come quelli del rock e della club scene avevano l'uno dell'altro.


New Order, quando rock e dance si incontrarono in Blue Monday

Il costoso artwork di Peter Saville

Tra gli altri aspetti caratteristici del 12'' di Blue Monday c'è sicuramente l'artwork. A firmarlo fu Peter Saville, grafico già responsabile dell'iconica cover di "Unknown Pleasures" e "Closer" dei Joy Division, oltre a quella dello stesso "Power, Corruption & Lies".

Una copertina davvero particolare che, leggenda vuole, abbia fatto perdere un sacco di soldi alla Factory Records.

L'idea per la realizzazione arrivò a Saville direttamente nello studio di registrazione dove i New Order ammassavano tecnologia di ogni tipo, inclusi strani oggetti che non sempre in quegli anni erano sotto gli occhi di tutti.

"Presi questo oggetto affascinante dal tavolo e chiesi cosa fosse", ha raccontato Saville in un'intervista a Mojo. "Steve Morris mi rispose che si trattava di un floppy disk. Gli chiesi se potevo portarlo con me e tornai a Londra ascoltando Blue Monday su una cassetta ma continuando a fissare quel floppy disk. Sapevo che c'era una connessione intrinseca tra quell'oggetto e la loro nuova direzione. Il tempo di uscire dall'autostrada e mi ero convinto che quella sarebbe stata la copertina del singolo".

Fu proprio quel floppy a fornire la base di partenza per realizzare la copertina di Blue Monday, completamente nera, senza alcun riferimento testuale alla band e con i buchi ritagliati al centro e posizionati esattamente nello stesso modo del floppy a nascondere una bustina interna color argento. 



Ma Peter Saville voleva decisamente di più e pensò di creare una connessione diretta tra il singolo e "Power Corruption And Lies"

La copertina dell'album riporta un dipinto del 1890, "A Basket Of Roses" di Henri Fantin-Latour che rappresenta, appunto, un cesto di vimini colmo di rose colorate.

Il designer della Factory pensò di prendere ogni singola tonalità di colore utilizzata all'interno del dipinto per codificarla in una 'ruota dei colori' utilizzata come retro del disco, esattamente come un floppy disk che contiene informazioni codificate.

Ogni colore è stato associato da Saville ad una lettera dell'alfabeto, 26, mentre i primi 9 sono associati anche a dei numeri.

Cosa c'entra in questo 'Blue Monday'? Il legame con "Power, Corruption & Lies" sta proprio nell'artwork e nella banda colorata sul bordo destro del 12'' che riporta parte del codice.

Andando infatti a confrontare le sezioni presenti sul singolo con la ruota dei colori dell'album, si ottiene graficamente ogni informazione testuale assente dalla copertina. Sulla cover frontale si legge 'FAC73 BLUE MONDAY AND' mentre sul retro 'THE BEACH NEW ORDER' dove FAC73 è il numero di catalogo della release per Factory Records e The Beach è il titolo della b-side di Blue Monday.

Un lavoro grafico elaborato da un punto vista di concezione ma anche di produzione tanto da diventare la copertina più costosa mai prodotta per un singolo e da creare il mito che la Factory abbia perso soldi su ogni copia venduta, invece di guadagnarne, per un totale di circa 100.000 dollari.