Kurt Cobain ha da sempre ammirato la Divina Commedia di Dante, una passione, quella del frontman dei Nirvana, che sin dagli inizi ha portato all'utilizzo di un immagine dell'Inferno di Dante per il merchandising della band, immagine che ora è al centro di una causa intentata nei confronti della formazione di Seattle.
L'illustrazione dell'Inferno di Dante
I Nirvana si trovano a dover affrontare una nuova causa legata all'utilizzo di un loro logo. Se in passato era stata la band a citare in giudizio lo stilista Marc Jacobs per una collezione ispirata al grunge e allo smile utilizzato come logo dai Nirvana, ora sono proprio loro ad essere accusati di aver violato il copyright per un' illustrazione dell'Inferno di Dante.
L'artista britannico C.W.Scott-Giles, infatti, fece un'illustrazione dell'Inferno di Dante per una versione della Divina Commedia pubblicata nel 1949 che è stata poi presa da Cobain che, realizzando il design per le maglie della band, la utilizzò già sul finire degli anni '80 per il merchandising legato alla pubblicazione del primo album dei Nirvana, "Bleach".
Ora gli eredi dell'autore hanno deciso di fare causa ai Nirvana per l'utilizzo dell'illustrazione che sin dal 1989 appare su magliette e oggetti legati alla band di Cobain.

La causa contro i Nirvana
Jocelyn Susan Bundy, erede di Scott-Giles, ha fatto causa ai Nirvana e alle società correlate per la violazione del copyright avvenuta con la messa in vendita di merchandising che utilizzasse l'illustrazione dell'Inferno di Dante realizzata da suo nonno.
"Il 20 gennaio 2021 l'accusa ha scoperto che la difesa dà in licenza, promuove, vende e realizza vinili, t-shirt, felpe, spille, tazze e altri oggetti decorati con un artwork identico a quello dell'illustrazione in oggetto, sia negli Stati Uniti che all'estero" - si legge nella lettera presentata dai legali di Bundy - Ulteriori ricerche hanno rivelato che alcuni utilizzi non autorizzati dell'illustrazione su materiali legati ai Nirvana risalgono già al 1989. Inoltre, nel corso degli anni, i Nirvana e i soggetti che ne fanno le veci hanno ripetutamente fatto false dichiarazioni circa la proprietà dei diritti per l'utilizzo dell'illustrazione mettendo dei falsi marchi di copyright sui prodotti".
Nelle carte si legge anche che la tesi sostenuta dalla Difesa è che l'immagine sia stata creata dallo stesso Kurt Cobain.