Proprio ieri, nel 1994, Kurt Cobain lasciava la vita a soli 27 anni causando un vuoto incolmabile nei suoi fan e nella storia della musica, un vuoto che è stato colmato dalla sua memoria e dalla sua arte che ne ha fatto uno dei personaggi più iconici nella storia del rock e che, anche grazie alla tecnologia, proprio recentemente è stato al centro di alcune notizie provenienti dall'America.
Il murale di Cobain in realtà aumentata
A 27 anni dalla morte di Kurt Cobain non cessano le operazioni in memoria dell'indimenticato e indimenticabile frontman dei Nirvana. Uno degli ultimi esempi di tributo all'iconico cantautore scomparso tragicamente il 5 aprile 1994 arriva dall'artista americano D.S. Bradford che ha scelto un modo tecnologico e particolare per rendere omaggio all'artista simbolo del Seattle sound.
Bradford, infatti, è un artista che utilizza il digitale per dare vita alle sue opere e ha creato una serie di opere chiamata AR Music Icon in cui fa materializzare i propri dipinti tributo alle icone della musica grazie alla tecnologia e all'utilizzo della realtà aumentata.
Per tutti quelli che si trovano negli Stati Uniti, nei pressi di uno dei luoghi simbolo legati a Cobain, il Wishkah River di Aberdeen, Washington, basterà infatti puntare il cellulare e connettersi al sito cobain.dsbradford.com/ per vedere materializzarsi il murale in tributo a Cobain realizzato da Bradford, proprio lì nei pressi del Young Street Bridge cantato da Cobain in 'Something In The Way'.
Il murale di Cobain, che riporta anche alcuni versi di 'All Apologies', non è l'unico creato da Bradford che ha realizzato altre opere del genere come quella dedicata a Chris Cornell a Seattle, quella a Lennon a New York e quella a Prince in Minnesota.
Se non siete dalle parti di Aberdeen - 46.984256, -123.805504 le coordinate esatte - ecco come apparirebbe il murale di Cobain realizzato grazie all'aiuto della realtà aumentata.
