Nirvana, le curiosità su "In Utero", l'ultimo album della band di Kurt Cobain

Il 21 settembre 1993 i Nirvana pubblicavano "In Utero", terzo e ultimo album realizzato come risposta al successo planetario di "Nevermind"

Il 21 settembre 1993 i Nirvana pubblicarono "In Utero", terzo e ultimo album prima che Kurt Cobain si togliesse la vita pochi mesi dopo.

Due anni prima la band aveva compiuto l'impensabile, entrando a gamba tesa nel mainstream dei nascenti anni '90 con "Nevermind".

Un successo inaspettato che, insieme alla spinta combinata con band come Metallica, Pearl Jam e Guns N'Roses, in pochi mesi riuscì a trascinare il rock alternativo dall'underground alle classifiche di tutto il mondo.

Un'attenzione enorme che non aveva fatto altro che schiacciare Cobain, tanto da spingerlo a navigare in direzione contraria per l'album successivo.

Se "Nevermind" era riuscito a trasformare i Nirvana nella band più grande del mondo, grazie ad un mix di ferocia e gusto per la melodia, per il suo successore Cobain pensò di realizzare qualcosa di diverso.

Qualcosa che fosse nuovamente 'suo' e non alla mercé di chiunque, che potesse tradurre i suoi sentimenti primordiali, ritornando a qualcosa di più simile al debutto con "Bleach".


In Utero e il sound di Steve Albini

Per farlo, il leader dei Nirvana pensò di farsi aiutare da qualcuno che aveva già dato il proprio supporto ad una delle sue band preferite, i Pixies.

Quel qualcuno era il produttore Steve Albini, cambio di rotta necessario per spostare il sound da quello radio-friendly realizzato con il futuro Garbage Butch Vig a qualcosa di più punk.

In Utero fu un modo per Kurt di esprimere in musica come si sentiva circa la sua posizione in quel momento all'interno della società. Un disagio trasformato in un sound aggressivo e pieno di distorsioni realizzato grazie alla tecnica di Albini.

Posizionando una serie di microfoni all'interno della sala prove, Albini cercò di restituire sul disco la potenza di un live, permettendo alla voce di Kurt di amalgamarsi con gli altri strumenti senza svettare.

Il risultato non fu particolarmente apprezzato dall'etichetta che, ovviamente, avrebbe preferito un prodotto più simile a Nevermind. Lo stesso Cobain, ad un certo punto, pensò di cestinare le sessioni con Albini e registrare nuovamente tutto in modo più radio-friendly. Kurt sentiva che il lavoro sul disco non era completo e provò prima a migliorare il suono in fase di mastering, poi a realizzare dei nuovi mix dei singolo Heart Shaped Box e All Apologies realizzati dal produttore Scott Litt.

Alla sua pubblicazione, In Utero arrivò dritto al primo posto della classifica britannica e di quella americana nonostante alcune importanti catene di grandi magazzini come Kmart e Wal-Mart si fossero inizialmente rifiutati di distribuirlo.

E ora alcune curiosità su In Utero dei Nirvana: 

Albini non amava la band

Quando cominciarono a girare le voci di un coinvolgimento di Steve Albini, il produttore fu contattato per una dichiarazione in merito. Albini disse di non amare la band che considerava essere solo "dei R.E.M. con una fuzzbox". Pochi giorni dopo i Nirvana chiameranno Albini che accetterà il lavoro perché, pur non apprezzando la band, aveva la sensazione di avere davanti lo stesso tipo di ragazzi che frequentava nella scena indipendente.

Musica per ragazzi

In Utero è stato un album controverso sin dall'inizio. I primi titoli considerati erano 'Verus Chorus Verse' e 'I Hate Myself And I Want To Die', che è come Kurt rispondeva ironicamente a chi gli chiedeva come stesse. La band decise poi di andare in altre direzioni immaginando che non tutti capissero l'ironia della cosa.

Anche l'artwork e i versi di alcune canzoni non aiutarono in tal senso, tanto che le grandi catene di negozi Kmart e Wal-Mart si rifiutarono di distribuire il disco. L'etichetta realizzò allora delle versioni censurate eliminando tutti i feti dalla copertina e, addirittura, cambiando i versi di alcuni brani come 'Rape Me' che diventò 'Waife Me'. La band accettò il compromesso perché le due catene erano le uniche dove Kurt e Krist da ragazzi potevano acquistare musica.

La copertina di Cobain

Fu Kurt Cobain a ideare la copertina di In Utero dando input al direttore artistico dell'etichetta, Robert Fisher.

Fu sempre il leader dei Nirvana a realizzare il collage sul retro del disco, spargendo gli oggetti sul pavimento del suo salotto, poi fotografati da Charles Peterson.

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