Nursery Cryme, il capolavoro prog dei primi Genesis
I Genesis di Peter Gabriel e Nursery Cryme: una pietra miliare del prog, tra temi fantastici e arrangiamenti complessi
Nursery Cryme, pubblicato il 12 novembre del 1971, è il terzo album in studio dei Genesis e rappresenta uno dei punti di svolta nella loro carriera, segnando l’inizio dell’era più classica della band.
Questo album è il primo a presentare la formazione che avrebbe reso celebre il gruppo, con Peter Gabriel alla voce, Tony Banks alle tastiere, Mike Rutherford al basso, Steve Hackett alla chitarra e Phil Collins alla batteria e voce.
Con Nursery Cryme, i Genesis abbracciano il progressive rock in maniera definitiva, presentando brani complessi, caratterizzati da cambi di tempo, testi fantasiosi e atmosfere cupe.
Steve Hackett e Phil Collins entrarono nel gruppo solo pochi mesi prima della registrazione dell’album.
Hackett, che all’epoca era relativamente sconosciuto, rispose a un annuncio del Melody Maker, una popolare rivista musicale britannica, in cui cercava "chitarristi con idee strane."
Nursery Cryme e The Musical Box
L’album Nursery Cryme si apre con “The Musical Box”, uno dei brani più celebri della band. La canzone racconta una storia macabra e onirica di violenza e fantasmi, esemplificando la capacità dei Genesis di combinare narrativa e musica.
Con i suoi oltre dieci minuti di durata, “The Musical Box” mescola momenti di dolcezza con esplosioni sonore, mostrando la versatilità musicale dei membri e mettendo in luce il talento di Gabriel come narratore visionario.
Durante i concerti, Gabriel interpretava il brano con maschere e costumi che contribuivano a creare un’atmosfera teatrale unica.
Altri brani, come “The Return of the Giant Hogweed” e “The Fountain of Salmacis”, esplorano temi fantastici e mitologici. “The Return of the Giant Hogweed” racconta la storia di una pianta infestante che minaccia l'umanità, un esempio perfetto dell'ironia e della fantasia che contraddistinguono i testi della band. “The Fountain of Salmacis” attinge alla mitologia greca, narra il mito di Ermafrodito e tocca temi come l'identità e la dualità. La scelta di temi surreali e di elementi fantastici dà al disco una coerenza tematica unica, contribuendo al fascino senza tempo di Nursery Cryme.
Stile Musicale e Composizione: il Progressive Rock dei Genesis
Nursery Cryme si distingue per la complessità musicale e la ricchezza dei suoi arrangiamenti. Steve Hackett e Phil Collins, entrambi alla loro prima apparizione con la band, portano nuove influenze: Hackett con la sua chitarra innovativa e Collins con una batteria ritmica e potente che diventerà una parte centrale del suono dei Genesis. Collins, inoltre, aggiunge armonie vocali che arricchiscono i brani e portano un’ulteriore profondità emotiva.
Il suono di Nursery Cryme è un mix di melodie barocche, rock sinfonico e jazz. La tastiera di Banks crea paesaggi sonori d’atmosfera, passando da melodie delicate a momenti di grande intensità, mentre il basso di Rutherford e la chitarra di Hackett si intersecano in maniera complessa e fluida. La varietà delle tracce e i continui cambi di tempo e di dinamica fanno di Nursery Cryme un capolavoro del progressive rock, un album che sfida le convenzioni della musica rock degli anni Settanta.
La copertina di Nursery Cryme, disegnata da Paul Whitehead, raffigura una ragazza con una mazza da croquet in un paesaggio surreale e inquietante, alludendo alla storia di “The Musical Box”.
Whitehead collaborò anche agli album successivi, creando un’identità visiva per i Genesis.
La scelta del titolo è un gioco di parole: “nursery rhyme” significa filastrocca, mentre “cryme” richiama “crime” (crimine), sottolineando la fusione tra l’innocenza infantile e l’elemento macabro che pervade l'album.
Accoglienza Critica e Impatto Culturale
All'epoca della sua uscita, Nursery Cryme non riscosse immediatamente un grande successo commerciale, ma con il tempo è diventato un punto di riferimento per il progressive rock e ha guadagnato uno status di culto. La critica inizialmente sottolineò l’eccentricità dei testi e la complessità delle composizioni, ma col passare degli anni l’album è stato riscoperto e apprezzato per la sua originalità e per l’abilità tecnica della band.
Grazie a brani come “The Musical Box” e “The Fountain of Salmacis”, l’album è considerato uno dei primi esempi di come il rock possa diventare un mezzo per raccontare storie complesse e surreali.
Inoltre, Nursery Cryme è uno degli album che ha influenzato una generazione di musicisti, in particolare all'interno del panorama prog rock, e ha contribuito a definire il sound dei Genesis che sarebbe stato perfezionato in album successivi come Foxtrot e Selling England by the Pound.
Oggi, Nursery Cryme è considerato un pilastro nella discografia dei Genesis e un’opera fondamentale per i fan del progressive rock. Le sue trame complesse, i testi immaginifici e le performance strumentali sofisticate ne fanno un album imperdibile per chiunque voglia esplorare il prog rock degli anni Settanta