12 ottobre 2022

October, l'album che rischiò di distruggere gli U2

Nel 1981 gli U2 pubblicavano il secondo album "October", tra documenti smarriti e crisi spirituali che rischiarono di distruggere la band

Il 12 ottobre del 1981 gli U2 davano alle stampe "October", secondo album che rischiò di portare alla fine della carriera degli U2 prima ancora di prendere il volo.

Dopo il successo del debut "Boy" pubblicato un anno prima, la band irlandese tornò ai Windmill Lane Studios di Dublino insieme a Steve Lillywhite per produrre il secondo sforzo discografico.

Un lavoro che si rivelò essere più difficile del previsto da realizzare sia per questioni private e intime della band che per un discorso strettamente pratico.

Gli U2 e la crisi spirituale che rischiò di distruggere la band

Prima della svolta politica con "War", gli U2 svelarono al mondo la loro visione su un altro tema di interesse mondiale, quello della spiritualità.

Lo fecero con "October", un album che proprio per i grandi interrogativi che rimbalzavano tra i cuori dei quattro di Dublino, rischiò di non esistere e di stroncare sul nascere una delle carriere più folgoranti nella storia del rock.

Durante gli anni degli esordi della band, Bono, The Edge e Larry Mullen Jr. entrarono a far parte della chiesa cristiana della Shalom Fellowship, un gruppo religioso come ce n'erano molti in quegli anni in Irlanda. Unico, a rimanerne fuori, il bassista Adam Clayton.

La storia vuole che gli U2 incontrarono un membro della Shalom Fellowship in un fast food di Dublino che li convinse ad addentrarsi sempre di più nello studio della Bibbia e a partecipare agli incontri del gruppo.


La vita religiosa, però, mal si conciliava con quella da rockstar. Dubbi che cominciarono a farsi quasi certezza nel cuore degli U2 quando, durante le prime fasi di lavorazione al disco, un membro della Shalom Fellowship disse di aver avuto una visione. In una profezia Dio gli avrebbe detto che i tre ragazzi avrebbero dovuto rinunciare la musica rock. Tutta la comunità cominciò allora a fare pressione su Bono, The Edge e Larry affinché abbandonassero la carriera con gli U2 per seguire la volontà di Dio. Bono e The Edge, in particolare, cominciarono a sentirsi particolarmente innervositi dalla questione e decisero di prendersi una pausa di alcune settimane dalla band per riflettere.

Per un attimo i due pensarono che, effettivamente, la carriera negli U2 e la loro spiritualità non potessero coesistere, con il risultato di arrivare ad essere poco lontani dal mandare all'aria tutto il futuro della band.

Fu il manager della band Paul McGuinness a convincerli a trovare un punto di incontro tra il rock e la cristianità, spiegando loro come il ruolo di rockstar potesse dargli il potere di portare il loro messaggio in tutto il mondo e renderlo davvero, concretamente, un posto migliore.

October, l'album che rischiò di distruggere gli U2

La valigetta smarrita

La condizione spirituale della band, pur entrando prepotentemente nella atmosfere dell'album, non fu l'unico scoglio da superare per la realizzazione di "October". Da un punto di vista strettamente pratico, infatti, ci fu un episodio che portò Bono a lavorare in modo completamente diverso rispetto a quanto preventivato.

Gli U2 cominciarono a lavorare all'album già mentre erano on the road per il "Boy Tour" e, ad esempio, Fire era stata già incisa nelle Bahamas durante una pausa dal tour. Parte dell'album fu scritta durante la leg americana del tour e, nello specifico, quando la band si trovava a Minneapolis.

Tutti gli appunti di Bono, i versi già scritti e le bozze delle canzoni, erano contenuti all'interno di una valigetta. Mentre la band si trovava a Portland, in Oregon, la valigetta sparì, probabilmente lasciata sul luogo del concerto.

Un vero e proprio dramma che costrinse il leader degli U2 a dover ricominciare tutto da capo, tra mille pressioni.

C'era la componente religiosa, la pressione di dover mettere a segno un secondo album che confermasse quanto di buono dimostrato nel debutto, e possibilmente che lo superasse, e c'era la tensione di dover riuscire a realizzare un album dal nulla nel poco tempo concesso a causa dei costi dello studio di registrazione.



War prima di War

Con questo spirito, nel luglio del 1981, gli U2 entrarono ai Windmill Lane Studios di Dublino con in mano poco e niente e la necessità di realizzare un disco nel minor tempo possibile. Bono cercò di scrivere il più velocemente possibile dei versi che riuscissero ad accompagnare bene la musica che già avevano in mano, a volte anche improvvisando durante le registrazioni.

E in un contesto del genere il tumulto vissuto dai membri della band, appena ventenni, finì per trasudare nelle tracce dell'album che si riempirono di toni oscuri e spiritualità.

Un album importante per la carriera degli U2, un album di transizione che, come dichiarato dallo stesso Bono quando, nel 2004, gli venne restituita la famosa valigetta, sarebbe potuto non essere mai esistito anche per un altro motivo.

Sfogliando i documenti contenuti nella valigetta e trovati da una donna nell'attico della sua casa a Tacoma, Washington, era chiara una cosa: senza lo smarrimento della valigetta, October sarebbe stato qualcosa di completamente diverso. Sarebbe stato War.

"Si è trattato davvero del precursore di War. C'era una sola canzone che riuscivo a distinguere vagamente tra quelle appuntate, che è stata una delle prime versioni di Sunday Bloody Sunday", ha detto Bono. "Ciò che è successo davvero è che, a causa della perdita del taccuino, abbiamo deviato su October. Se non lo avessi perso saremmo semplicemente finiti direttamente a fare War".