October, l'album che rischiò di distruggere gli U2

Nel 1981 gli U2 pubblicavano il secondo album "October", tra documenti smarriti e crisi spirituali che rischiarono di distruggere la band

Il 12 ottobre del 1981 gli U2 davano alle stampe "October", secondo album che rischiò di portare alla fine della carriera degli U2 prima ancora di prendere il volo.

Dopo il successo del debut "Boy" pubblicato un anno prima, la band irlandese tornò ai Windmill Lane Studios di Dublino insieme a Steve Lillywhite per produrre il secondo sforzo discografico.

Un lavoro che si rivelò essere più difficile del previsto da realizzare sia per questioni private e intime della band che per un discorso strettamente pratico.

Gli U2 e la crisi spirituale che rischiò di distruggere la band

Prima della svolta politica con "War", gli U2 svelarono al mondo la loro visione su un altro tema di interesse mondiale, quello della spiritualità.

Lo fecero con "October", un album che proprio per i grandi interrogativi che rimbalzavano tra i cuori dei quattro di Dublino, rischiò di non esistere e di stroncare sul nascere una delle carriere più folgoranti nella storia del rock.

Durante gli anni degli esordi della band, Bono, The Edge e Larry Mullen Jr. entrarono a far parte della chiesa cristiana della Shalom Fellowship, un gruppo religioso come ce n'erano molti in quegli anni in Irlanda. Unico, a rimanerne fuori, il bassista Adam Clayton.

La storia vuole che gli U2 incontrarono un membro della Shalom Fellowship in un fast food di Dublino che li convinse ad addentrarsi sempre di più nello studio della Bibbia e a partecipare agli incontri del gruppo.

La valigetta smarrita

La condizione spirituale della band, pur entrando prepotentemente nella atmosfere dell'album, non fu l'unico scoglio da superare per la realizzazione di "October". Da un punto di vista strettamente pratico, infatti, ci fu un episodio che portò Bono a lavorare in modo completamente diverso rispetto a quanto preventivato.

Gli U2 cominciarono a lavorare all'album già mentre erano on the road per il "Boy Tour" e, ad esempio, Fire era stata già incisa nelle Bahamas durante una pausa dal tour. Parte dell'album fu scritta durante la leg americana del tour e, nello specifico, quando la band si trovava a Minneapolis.

Tutti gli appunti di Bono, i versi già scritti e le bozze delle canzoni, erano contenuti all'interno di una valigetta. Mentre la band si trovava a Portland, in Oregon, la valigetta sparì, probabilmente lasciata sul luogo del concerto.

Un vero e proprio dramma che costrinse il leader degli U2 a dover ricominciare tutto da capo, tra mille pressioni.

C'era la componente religiosa, la pressione di dover mettere a segno un secondo album che confermasse quanto di buono dimostrato nel debutto, e possibilmente che lo superasse, e c'era la tensione di dover riuscire a realizzare un album dal nulla nel poco tempo concesso a causa dei costi dello studio di registrazione.

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