Oh, Pretty Woman, la hit senza tempo di Roy Orbison
Il 26 agosto 1964 Roy Orbison pubblicava la hit che, grazie alla pellicola culto con Richard Gere e Julia Roberts, diventò un classico senza tempo
Il 26 agosto 1964 Roy Orbison pubblicava 'Oh, Pretty Woman', secondo e ultimo singolo del cantautore a piazzarsi al primo posto in classifica negli Stati Uniti, in grado di centrare la vetta delle charts anche nel Regno Unito.
Pur essendo diventato subito un successo all'epoca della release, 'Oh, Pretty Woman' deve parte della sua fama al successivo inserimento in "Pretty Woman", pellicola culto del 1990 con Richard Gere e Julia Roberts.
Nel 2007 il brano venne inserito dalla Library Of Congress nel National Registry degli Stati Uniti, l'archivio delle registrazioni considerate "culturalmente, storicamente ed esteticamente importanti che rappresentano il modo di vivere degli Stati Uniti".
Ma qual è l'origine della hit di Roy Orbison ?
Scritta da Orbison e il suo partner di scrittura Bill Dees, "Oh, Pretty Woman" prende il titolo da una frase detta da Dees in riferimento a Claudette Frady, moglie di Orbison.
Il gruppo era in casa quando Claudette si apprestava ad uscire di casa per fare compere, quando Roy Orbison le chiese se avesse con sé soldi a sufficienza, Dees intervenne dicendo: "Le ragazze carine non hanno mai bisogno di soldi".
A sentire Paul McCartney, invece, il brano venne scritto sul fondo del bus che trasportava i Beatles e Orbison nel tour congiunto del 1963.
Un titolo che, se a Dees sembrava perfetto, venne inizialmente scartato dall'artista in favore di 'Petty Woman'. Orbison cominciò a provare il riff mentre l'amico portava il ritmo battendo le mani sul tavolo e pensando ad una parola da ripetere venne scelta 'mercy', un leit motiv nel linguaggio dell'artista.
Linguaggio che è anche il segreto per dare un twist specifico ad un brano che adotta una visione da 'donna oggetto' ma mantenendo nella terminologia utilizzata un certo garbo e mettendo i protagonisti della storia sul piano comune della solitudine.
Una hit senza tempo
Per il suo ritmo incalzante e senza tempo - Dees dirà che poteva immaginare già in fase di scrittura i passi della donna protagonista - e per quel riff di chitarra tanto semplice quanto iconico, in grado da diventare uno dei più riconoscibili nella storia del rock'n'roll, "Oh, You Prett Woman" diventò un classico.
Un successo immediato che spinse il singolo al primo posto nelle classifiche degli Stati Uniti, dove per la seconda e ultima volta Orbison raggiunse la vetta dopo Running Scared, brano che ironicamente era stato ispirato sì da Claudette ma dalla possibilità che lo tradisse mentre era in tour.
Nel giro di due mesi il brano venne certificato oro e, alla fine dell'anno, venne inserita alla quarta posizione nella classifica delle canzoni del 1964 per Billboard.
Anche nel Regno Unito "Oh, Pretty Woman" fece registrare il primo posto nella classifica dei singoli, dove rimase per tre settimane consecutive.
Ma il successo di "Oh, Pretty Woman" non si limitò agli anni '60 e raggiunse anche le nuove generazioni grazie al suo inserimento, nel 1990, nella colonna sonora di "Pretty Woman".
Un legame talmente inscindibile, quello tra il brano e il film che ha per protagonisti Richard Gere e Julia Roberts, da far credere a molti che il titolo della canzone e quello del film coincidano.
La colonna sonora di "Pretty Woman", che al suo interno comprendeva anche brani di Roxette, Red Hot Chili Peppers, Natalie Cole e Go West, fu a sua volta in grado di centrare il primo posto della classifica di Billboard.
L'impatto del film su Roy Orbison fu talmente importante da permettergli di vincere un Grammy come Best Male Pop Vocal Performance all'edizione 1991 degli Awards, tre anni dopo la sua scomparsa.