30 giugno 2020
di Big G
Big G

On The Road: Bob Marley A San Siro

In questo 'On The Road' Big G ci racconta lo storico concerto di Bob Marley a San Siro del 27 giugno 1980. 40 anni di musica e leggenda.

Quanti ricordi per niente sbiaditi dal tempo, nonostante siano passati 40 anni tondi. Musica e leggenda si intrecciavano in una spirale di aspettative "attorcigliate tra militanza, libertà e relax" in una giornata evento, unica e indimenticabile, era il 27 giugno del 1980.  Ai concerti c’erano spesso violenze, contestazioni politiche e i grandi nomi per paura, non venivano a fare gli show in Italia.  Il 27 giugno però il tabù fu infranto definitivamente e da lì in poi tutto cambiò.  

«A San Siro gioca Bob Marley», titolava il Corriere della Sera, aggiungendo «lo stadio aperto venerdì per la prima volta alla musica». La «Scala del calcio», fino a quel momento era sempre stata riservata ai soli eventi sportivi. Quella sera invece in 100.000 erano là per l’ Uprising tour ad aspettare lui, Bob Marley, in un happening fatto di musica reggae, caldo, amore fraterno, fumo ed emozioni condivise… Un evento che si teneva in uno stadio strapieno e non solo di fricchettoni, nel quale il terzo anello non esisteva ancora. Prima di Marley, a partire dal tardo pomeriggio, due opener italiani d’eccezione: il bluesman romano Roberto Ciotti e un giovane Pino Daniele accompagnato da James Senese e Toni Esposito. E poi la Average White band. 

Tutto iniziò con Marley Chant e Natural Mystic, ma San Siro esplose di gioia con il terzo pezzo: Positive Vibrations.

Era una serata piena di magia… un incantesimo di puro reggae, l’evoluzione di un genere che sarebbe poi divenuto nel 2018 Patrimonio immateriale dell’umanità, Unesco, un tipo di musica spirituale e politica, con testi che trattavano spesso temi religiosi come l'elogio di Jah, la povertà, l'opposizione al capitalismo occidentale, l'anticolonialismo.  

Con i suoi messaggi di fratellanza e di pace, grazie alla grande notorietà della sua musica fortemente dedicata al tema della lotta contro l'oppressione politica e razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà e l'uguaglianza, Bob Marley alla metà degli anni Settanta, fu investito, nella comunità Rastafari, del ruolo di figura mistica.

Divenne di fatto un leader politico, spirituale e religioso con tutti gli elementi tipici afro-giamaicani, diventati tema della sua musica, ma anche segno di appartenenza e simbolo d'identità e orgoglio.

Paladino dell'uguaglianza, incredibile benefattore, quella sera di 40 anni fa Bob si esibiva davanti alla folla più numerosa della sua carriera, quasi 100.000 persone allo stadio S. Siro di Milano.  

La partecipazione a quel concerto, oltre che una festa è stato per i ragazzi di allora, un vero e proprio rito di passaggio. 

Bob Marley a San Siro con il suo show zeppo di good vibes, fu un evento che ha certamente segnato le storie personali di molti che quel giorno erano sul prato e sugli spalti. 

Ciò che successe a San Siro non era mai successo prima.

Sulle tribune c’era solo cemento e per proteggere il prato, il campo di gioco era stato coperto da teli di yuta, che ovviamente furono quasi subito sollevati dalla folla che correva per accaparrarsi un posto sotto il palco, quando dalle 16,00 i cancelli furono aperti.

C’erano sacchi a pelo, gruppi di adolescenti, capelloni con gli occhi rossi, c’erano venditori di chiloom e di bandiere giamaicane, lanciatori di fresbee, freaks, venditori improvvisati di collanine, ricordo che c’era persino uno scimpanzé in maglietta. Un vero spaccato generazionale. E l’odore dell’erba era ovunque, acre, dolciastro e diffuso.

Alle 21,15circa iniziò il concerto di Robert Nesta Marley e In più di 100. 000 erano lì, molti già dal pomeriggio a respirare (anche passivamente) : Marocchino, Pachistano, Nepalese, Afgano, Libanese e naturalmente Ganja.

Nonostante la ressa, il concerto viene ricordato per un’atmosfera assolutamente rilassata e calma. Era l’effetto ipnotico dell’erba che amplificava le sensazioni, o forse no, ma lo stadio sembrava proprio ondeggiare pesantemente a ritmo di reggae, Il secondo anello si spostava anche di 50 centimetri…che rischio!  

Quella sera Milano non fu più la stessa, lo stadio, senza calcio, pulsava lo stesso di gioia e il sentimento comune era univoco… Peace&Love .

On The Road: Bob Marley A San Siro

Radiofreccia: speciale Bob Marley a San Siro

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