Usciva 51 anni fa nel Regno Unito "Revolver", settimo studio album dei Beatles e uno dei dischi più importanti nella carriera dei Fab Four. Un lavoro che con brani come 'Tommorow Never Knows' porta il livello musicale della band a un altro step, con una sperimentazione in ambito pop e una produzione che avrebbe fatto da base a molta della musica che sarebbe venuta dopo. Lo stesso giorno venne pubblicato l'unico singolo estratto, il doppio a side "Eleanor Rigby/Yellow Submarine". Iconica la copertina disegnata da Klaus Voormann, amico della band conosciuto durante il periodo tedesco degli esordi e futuro bassista dei Manfred Mann.
Fortemente influenzato dalla psichedelia e dagli acidi "Revolver" vide un utilizzo inedito per i Beatles delle tecniche da studio, sempre più sperimentali, creative, espressive, con i produttori e i tecnici impegnati a cercare di assecondare i voleri della band che nelle intenzioni voleva essere un tributo al suono soul della Stax, storica etichetta soul americana. Inizialmente, infatti, l'idea era quella di registrare il disco proprio a Memphis, negli studi della Stax, salvo poi restare in Inghilterra e utilizzare gli Abbey Road studios. Parti suonate al contrario, suoni artificiali - come quello da 'gabbiano' presente in 'Tomorrow Never Knows' che niente altro è se non la voce di Paul a velocità aumentata - trovate geniali come quella di Lennon che voleva avere l'effetto 'del Dalai Lama che canta dalla cima di un monte' e si ottenne dirottando la voce verso le casse rotanti di un Leslie che fornivano un effetto 'ritardo'. Ci sono loop, chitarre raddoppiate, e addirittura un microfono inserito nell'acqua - con il rischio di uccidere i presenti in studio - perché Lennon voleva avere un suono marino per 'Yellow Submarine'. Brani come 'Tomorrow Never Knows', forse il più rappresentativo del disco, è stato di enorme influenza anche su tutta la musica futura con ritmi tribali e loop che sarebbero poi stati ripresi in molta della musica da club, sia electro che hip-hop dell'epoca moderna.
L'album fu l'ultimo lavoro della band prima del ritiro dall'attività live, infatti i brani presenti sul disco non vennero mai suonati dal vivo, cosa che forse fu di ulteriore spinta ad esplorare nuovi mondi sonori, senza doversi preoccupare di doverli riprodurre live.