04 aprile 2018
di Jimmy D
Jimmy D

#Ontheroad MOLO 17 ?

Come distruggere la serietà ed il tentativo di scrivere cose intelligenti e profonde.Se vuoi sprecare 8 minuti circa del tuo prezioso tempo,soffermati a leggere

D-ISTRUZIONI PER L’USO:

Int. Giorno. Salotto/Cucina. Milano

Giornata uggiosa e coperta. 12°C.

Musica in sottofondo

Brano1: “ Mountain”, artista: Crown Lands, album: “Rise over Run”(3’.11”)

Brano 2: “Hi Ho Silver and Gold”, artista: Trapdoor, album: “Bison” (4’.38”)

Premessa: “Quello che state per leggere ha un contenuto tutto sommato importante, ma altrettanto superfluo. Il linguaggio utilizzato è immediato e volgare, prego dunque tutti coloro che lo leggono di astenersi dal commentarne la qualità, il senso od ogni altra forma di giudizio in merito. Fate finta che sia una specie di bugiardino farmacologico. Lo leggi e basta. Se lo capisci utilizzi il farmaco sapendo quali potrebbero essere le sue qualità e quali i danni che potrebbe recare. Altrimenti non lo compri affatto e continui ad usare metodi floreali (in grosse quantità), altrimenti non funzionano per niente e sei ancora daccapo. Ergo: leggi e basta. Oppure chiudi la pagina e torna a leggere Postal Market (con gli occhiali però, altrimenti si diventa ciechi). Questa informazione è riservata alle generazioni nate prima dell’avvento di strumenti tecnologici di Jobsiana memoria. Per le generazioni a seguire sapete benissimo quali siti utilizzare.”

 Repetita Juvant (a tutti quelli che non hanno mai sentito questa frase o ne ignorassero il significato, consiglio vivamente di deporre lo smartphone per almeno due giorni, se ci riuscite, fare una passeggiata con il naso puntato verso il cielo, respirare a pieni polmoni e provare a sorridere alla prima persona che incrociate. Qualunque sia il risultato, non sorprendetevi, ma sappiate che avete appena fatto un incontro Reale con una persona Reale che vive nella Realtà. Si chiama Vita Reale e spesso (anche malvolentieri talvolta) è decisamente molto interessante per Tantissimi motivi. Potete lasciare un vostro personale commento o “feedback” per condividere la vostra ESPERIENZA REALE su questa Pagina Virtuale.

Il gergo e la modalità di scrittura utilizzata in questo articolo è adatto solo a chi ha fatto pace con la propria Nerditudine. Per informazioni potete chiedere direttamente a Robi Rani di Lega Nerd (massimo esperto che io conosca del genere Nerd e della mentalità Nerd per eccellenza).

" Rispondo una volta per tutte alla curiosità di molti ascoltatori con sorpresa e con immensa fierezza. Giustamente, aggiungo.

Premetto che sarà un mezzo pippone, quindi se non hai intenzione di leggere fino in fondo, caro lettore/ascoltatore di Radiofreccia, sappi che non ti cambierà la vita sapere o meno il motivo per cui ho chiamato il Molo 17: MOLO 17!

Andiamo con ordine.

La Direzione di Radiofreccia detta le regole, per dare un senso ed un ordine alle cose che tutti voi (sono costretto a fare la differenziata per ovvi motivi di specificità: VOI = ascoltatori e lettori; NOI = Speaker e “autori” di ciò che leggete); ammettiamo che la differenziata sia una cosa buona e giusta altrimenti il caos e la sporcizia prenderà il sopravvento e rimarremo sommersi dalla merda (Pippone ecologico).

In principio il mio spazio radiofonico viaggiava fantasiosamente su una Nave Pirata. Una simbolica e metaforica nave che solcava i mari del Rock ove io ne ero il Capitano. Nacque così la Nave Pirata di Radiofreccia, emulando quella ben più conosciuta del film "I love Radio Rock", che a sua volta liberamente si ispirava alla vera Nave Pirata di Radio Caroline. Ecco spiegato perche' nelle primissime fotografie del primo studio da dove trasmettevamo troverete talvolta sul fondo una bandiera con il Jolly Roger (il teschio con le ossa incrociate). Quello fu il mio primo tentativo di insediarmi in studio con i miei gusti e che tutti (forse per pietismo) gli speaker di Radiofreccia, al secolo RTL ROCK.

Perché dunque MOLO? Poiché attraccano le navi, è un luogo di passaggio. C’è chi va e c’è chi viene. Vuole essere uno spazio, dove tutti possono lasciare o prendere qualcosa. C’è spazio per tutti e per tutto. Ci sono Patatone e Patatoni perché non c’è cosa più Rock (secondo me) che irrompere nella banalità del rocker con una frase del genere. Si arrabbia un rocker o si sente parte di questa definizione affettuosa, morbidosa e soprattutto piace alle donne. Le donne si sentono molto patatone. Chiedete loro il perché… (non ci vuole un genio per intuirlo).

Il Numero è importantissimo. Meditatissimo e sensatissimo. È per antonomasia associato alla sfiga, al malocchio, alla rogna. E’ un numero che molti evitano, non vogliono pronunciare.

Ebbene per moltissimi anni, nel periodo scolastico sul Registro di Classe io sono stato il numero 17. Stava lì, nel mezzo di una ventina e poco più di studenti e quando la Prof. apriva il registro per fare un’interrogazione a tappeto (ovvero alla cazzo di cane), toh! L’occhio voleva cadere sempre nel mezzo del mucchio. Non è la metà precisa di nulla. Ma l’occhio afferra proprio quel numero. Il 17! Che se poi cade di venerdì, beh segni della croce per i credenti, sfiorate di tenerini per gli scaramantici ego riferiti, e strusciatine ai corni o peperoncini con tanto di gobbo al suo interno per i filo-napoletani o per cause parentali.

Il 17 è scomodo. Io lo trovo bellissimo. Tanto quanto il 13. Anche lui sfigato nella testa di molti. (ed io ci sono pure nato il 13!).

Beh, nel mondo del Rock il “Lucky Thirteen” è indossato, inciso su anelli, tatuato. Consacrato come anti-qualcosa. Nel mondo anglosassone non si trova un piano nei grattacieli che porti il numero 13; non c’è nemmeno sulle poltrone dei teatri o degli Aerei. Provate a cercarlo se vi capitasse di viaggiare. Il film “Venerdì 13” ha terrorizzato generazioni, ma è anche stato un successo planetario. Un film cult del genere Horror. La maschera da Hockey indossata dal protagonista è uno dei simboli per eccellenza del Terrore.

In Italia è anche il 17! Quel diciassette che io liberamente ho aggiunto al mio Spazio Radiofonico.

Ecco il Molo 17! Anche se in realtà non è mio, ma vostro. È grazie a voi se si anima di qualunque cosa. Cose belle o brutte, simpatiche o meno. Ne sono solo il custode. Come quelli dei vecchi fari sulle coste al largo della Normandia, quelli travolti dalle tempeste, che impettiti combattono la furia degli oceani e al tempo stesso segnalano alle navi di passaggio un segnale di Vita. Quelli che nelle giornate di piatta assoluta, guardano fieri verso l’orizzonte nell’attesa che anche una sola piccola imbarcazione possa fermarsi per rifocillarsi e salvarsi dal suo dolce naufragar (e qui il pippone finisce citando un signore che meriterebbe riposo anziché essere tirato in ballo ogni qualvolta uno vuole sembrare un po’ colto)".


#Ontheroad MOLO 17 ?

Crown Lands - Mountain

Crown Lands - Mountain