21 luglio 2022

Paolo Nutini a Radiofreccia:"Last Night In The Bittersweet" e la ricerca della felicità

Nella video intervista esclusiva di Radiofreccia, Paolo Nutini racconta dell'esperienza catartica di "Last Night In The Bittersweet", un disco libero e psichedelico che viaggia verso la felicità

Per poter avere tra le mani un nuovo album del loro beniamino i fan di Paolo Nutini hanno dovuto aspettare ben otto anni dalla release di “Caustic Love” del 2014. Otto anni in cui il mondo là fuori è cambiato e in cui lo stesso cantautore scozzese di origini italiane ha visto cambiare il suo, di mondo interiore.

Un periodo di riflessione accentuato dalla pandemia che ha fermato tutto e tutti, obbligando ad un confronto allo specchio. Con questo spirito Paolo Nutini è tornato a mettersi in gioco con un album, il nuovissimo “Last Night In The Bittersweet” che lo mostra sotto una luce completamente diversa, più psichedelica e ‘libera’.

Di questa libertà, non solo dal punto di vista strettamente musicale,  Paolo Nutini ha parlato in esclusiva a Radiofreccia nella video intervista realizzata prima della partenza del tour estivo che lo sta portando sui palchi di tutta Italia per ben otto date sold out.

Queste le prossime date di Paolo Nutini in Italia:

  • 22 LUGLIO - SERVIGLIANO (FM), NOSOUND FEST – PARCO DELLA PACE
  • 23 LUGLIO – TRANI (BAT), LOCUS FESTIVAL - PIAZZA DUOMO
  • 25 LUGLIO – CASERTA, BELVEDERE DI SAN LEUCIO
  • 27 LUGLIO - TAORMINA, TEATRO ANTICO

Paolo Nutini tornerà poi in Italia per un altro concerto il prossimo 30 settembre al Fabrique di Milano.

Last Night In The Bittersweet, tra tensione e psichedelia

Last Night In The Bittersweet consegna un Nutini più maturo che mai che si lascia andare ad un sound psichedelico ma sempre al servizio della canzone e ha garantito al cantautore scozzese un primo posto nella classifica UK alla prima settimana dalla pubblicazione.

"Non c'è stata un'influenza specifica ma molta della musica che ho ascoltato negli ultimi dieci anni ha degli elementi psichedelici ed è quello che mi piace ora"- ha spiegato Paolo Nutini a Radiofreccia - "Penso che il tutto trapeli nella scrittura e si insinua nell'immaginario e nel paesaggio sonoro del disco".

Di sicuro l'approccio alla composizione di Last Night In The Bittersweet è stato, se non psichedelico, quantomeno libero: "Volevo che ci fosse un arrangiamento in grado di far respirare e dare delle svolte alla canzone, volevamo fosse libera. Non ci siamo preoccupati della lunghezza, ci sono canzoni lunghe 5,6,7 minuti. Abbiamo fatto ciò che volevamo fare in assoluta libertà".

Ascoltando Last Night In The Bittersweet ciò che sembra emergere è una sorta di tensione, un non detto che circonda le tracce di tormento figlio, forse, di un disagio che Nutini si porta dietro da tempo: "Per tutta la mia vita da adulto mi sono trovato sotto i riflettori ed è qualcosa che non ho mai trovato molto naturale o confortevole, quindi la costante di questo leggero disagio forse crea della tensione. Fa nascere la sensazione di chiedersi di cosa si tratti, oltre a ciò che accade a tutti nella vita di tutti i giorni. Io rimugino sulle cose e le ingigantisco e questo crea tensione".



Il ritorno dopo la pandemia

Come per tutti, anche la pandemia ha avuto un impatto sugli ultimi anni di Paolo Nutini. Un impatto fastidioso ma anche positivo, visto che è stata proprio la sensazione di mancanza a dare al cantautore di origini toscane la voglia di rimettersi in gioco: "Sono certo che questa esperienza mi abbia fatto riflettere su molti dei miei problemi. Ho sempre amato scrivere musica ed è ciò che amo fare ogni giorno. Quando lo faccio, sento di aver fatto qualcosa, anche se nessuno la sente sono felice. Proiettarlo all'esterno e confrontarsi con gli altri è un'altra cosa e bisogna volerlo, bisogna essere preparati altrimenti può essere complicato. L'isolamento, la pandemia e tutto il resto mi hanno dato il tempo di dire a me stesso 'Forse mi manca questo tipo di comunicazione'. Mi è mancato il rischio di vedere in quale direzione possono andare le cose e mi ha fatto pensare che volevo tornare a provarci".

Tra i grandi interrogativi presentati dalla pandemia c'erano quelli anche legati alla musica dal vivo e, a giudicare dal sold out di Paolo Nutini in tutto il tour italiano, sembra che le cose siano andate per il verso giusto: "Mi chiedevo. Tornerà tutto come prima? Ci saranno tante persone? Si potrà tornare a sudare e ballare? Quanto tempo ci vorrà? E a quel punto ho pensato di volerlo davvero fare di nuovo, ho cambiato prospettiva e credo sia uno dei motivi per cui oggi sono qui. E' un vero privilegio poter fare tutto questo. Conosco la quantità di sforzi che le persone fanno per venire ad uno show, quanto denaro spendono e io voglio solo dar loro il miglior spettacolo possibile. Sono davvero grato e spero che anche loro, alla fine dello show, possano capire cosa provo per loro. Questo è il mio obiettivo...e magari anche divertirmi un po' !"


Paolo Nutini a Radiofreccia:"Last Night In The Bittersweet" e la ricerca della felicità

La passione per i negozi di dischi e la musica italiana

Paolo Nutini non è solo un musicista ma anche un grande appassionato e consumatore di musica e, proprio il suo frequentare i negozi di dischi di tutto il mondo, è qualcosa che finisce, in un modo o nell'altro, nella sua musica.

Parlando di come il viaggio abbia un impatto sulla sua scrittura, Nutini individua nel negozio di dischi il luogo che porta il maggior numero di stimoli: "Vado nei negozi di dischi, parlo con le persone che mi raccontano dei musicisti provenienti dai loro paesi e poi cominciano a consigliarmi dischi su dischi e me ne esco sempre con il mio bel fagottino di vinili".

Ma quali sono i negozi di dischi preferiti da Paolo Nutini?: "A Glasgow ce n'è uno molto bello che si chiama Some Great Reward ed un altro fantastico, Mono. Recentemente siamo stati a Dublino e hanno ancora un negozio della catena Tower Records. Al piano superiore sono solo vinili, era tutto buio e ho pensato che avrei potuto passare tutto il giorno lì, con un caffè in mano, a spulciare tra i dischi":

I negozi di dischi migliori, però, sono in America: "Quando ho suonato in America ho sempre visitato negozi di dischi fantastici. Poi quando facevamo gli in store ci permettevano di portarci a casa qualcosa. L'ultimo vinile che ho preso in quella situazione? Credo fosse una ristampa di DR Hooker. E' un artista di un po' di tempo fa e l'album si chiama "The Truth", ricco di vibrazioni psichedeliche. Sopra c'è un pezzo che si chiama Forge Your Own Chains. L'ho scoperto da una bellissima compilation di musica psichedelica e ora ascolto in continuazione quella canzone".

Ma non c'è solo la musica psichedelica negli ascolti di Paolo Nutini ma anche tanta Italia. Originario di Barga, in provincia di Lucca, Nutini è molto legato alla Toscana e alle sue origini italiane: "Pur non essendo nato in Italia mio padre è la quintessenza dell'italianità. Mio nonno era fantastico, assomigliava a Clark Gable, suonava il pianoforte e cantava delle arie. Ho sempre ascoltato molta musica italiana, specialmente quella fino a metà degli anni '80, ma sono aperto a tutto. Recentemente mi hanno dato un disco dei Krisma, "Chinese Restaurant", che contiene una canzone intitolata 'C Rock'. Praticamente l'ascolto ogni mattina e ballo per otto minuti prima di mettermi a fare qualsiasi cosa. Nino Ferrer poi, incredibile. Ha fatto solo un album in inglese, credo, si chiama "Le Sud" e lo ha inciso con una cantante di nome Radiah. Cantano tutto il disco all'unisono, letteralmente, lo consiglio vivamente".


Cosa c'è dopo "l'ultima notte agrodolce" ?

L'immagine data dal titolo di "Last Night In the Bittersweet" è evocativa. Un'immagine che parla di transizione tra due fasi, tra due modi di vivere la vita, un passaggio verso la felicità che Paolo Nutini sembra pronto ad accogliere a braccia aperte, dopo l'ultima notte agrodolce.

Quando gli viene chiesto cosa, in maniera meno poco letterale, ci sarà dopo "last night in the bittersweet", Nutini risponde: " Penso che, dopo aver raccolto tutte queste esperienze e sensazioni e aver fatto uno sforzo consapevole per cercare di rilasciarle, dal punto di visto non discografico ma emotivo, ho provato un po' di sollievo. La lavorazione al disco da questo punto di vista è stata catartica".

"Oggi mi sento più leggero e più con la mente sgombra. Tutto questo c'è stato per cercare di diventare più aperti e, si spera, più felici. Il tempo ci dirà se è così ma oggi sono felice", ha concluso Paolo Nutini.


Guarda l'intervista esclusiva realizzata da Gianluigi Riccardo per Radiofreccia a Paolo Nutini nel video in basso.

Intervista Paolo Nutini

Paolo Nutini si è raccontato in esclusiva a Radiofreccia, intervistato da Gigi Riccardo, e ha parlato del suo ritorno, del nuovo album Last Night In The Bittersweet e del suo rapporto con l'Italia