Paul McCartney ha annunciato l'uscita di un nuovo libro. Questa volta si tratta di un libro fotografico in cui l'ex Beatles non è il soggetto ritratto ma l'autore.
"1964: Eyes On The Storm", questo il titolo del libro, raccoglie centinaia di foto realizzate da McCartney nel corso di tre mesi a cavallo tra il dicembre 1963 e il febbraio 1964 in sei città tra Europa e Stati Uniti.
Il libro sarà un documento unico che permette di aggiungere nuove testimonianze inedite dei primi anni della Beatlemania.
I Beatles nell'occhio del ciclone
Nell'estate del 1964 i Beatles si trovavano davvero nell'occhio del ciclone. Una successo completamente sfuggito di mano fece dei Fab Four un fenomeno irripetibile nella storia della cultura, causando l'isterismo della Beatlemania. Nel luglio di quell'anno uscì "A Hard Day's Night", album colonna sonora dell'omonimo film in cui i Beatles raccontavano in maniera ironica proprio quella follia generale che li aveva travolti e che, successivamente, li porterà a rintanarsi in studio di registrazione limitando le uscite pubbliche.
Già dall'inizio dell'anno, i Beatles erano esplosi definitivamente diventando qualcosa di gigante, come testimoniate le scene viste a febbraio de 1964 durante la prima tournee americana della band.
Un periodo sicuramente stressante ma eccitante per i quattro di Liverpool che verrà raccontato in un nuovo libro firmato da Paul McCartney che contiene centinaia di foto inedite scattate da Macca in quei mesi.
"1964: Eyes Of The Storm" è il titolo del libro in uscita il 13 giugno che chiarisce subito il contenuto, così come la frase scritta da McCartney per introdurre il testo: "In che altro modo potreste chiamarlo? Un pandemonio".
Il libro contiene 275 foto fatte da Paul McCartney tra il dicembre 1963 e il febbraio 1964 e scattate in sei città - Liverpool, Parigi, New York, Washington D.C. e Miami - inclusi scatti mai visti dei Beatles, autoritratti e immagine inedite di quell'incredibile prima trasferta sul suolo americano.
"1964: Eyes Of The Storm" è arricchito anche da una prefazione di McCartney e dell'autrice e storica del New Yorker Jill Lepore, oltre ad altri approfondimenti scritti da Nicholas Cullinan e Rosie Broadley.