Paul Stanley e Gene Simmons sono due personaggi estremamente diversi ma, dopo circa 50 anni, sono gli unici due originali rimasti al volante di una macchina enorme come i Kiss. Il cantante e chitarrista della band ha parlato del suo rapporto con il suo compagno di band in una sessione di Q&A fatta a bordo della Kiss Kruise, la crociera organizzata dalla band per i suoi fan.
Rispondendo alle domande del pubblico, lo Starchild ha raccontato del suo rapporto con il Demon e di come sia riuscito a ridurre le distanze tra i due, cambiando approccio e modo di porsi nei confronti di Simmons.
Recentemente il bassista dei Kiss aveva parlato di come lui non abbia praticamente amici ad eccezione di Stanley che comunque, pur essendo come un fratello, sente quasi esclusivamente per motivi lavorativi.
Paul Stanley e il suo rapporto con Gene Simmons
Paul Stanley e Gene Simmons sono senza ombra di dubbio il cuore, la mente e il make-up dei Kiss. Due ragazzi newyorkesi che una cinquantina di anni fa intrapresero la strada per diventare rockstar e crearono i Kiss, una creatura che è diventata molto di più di una band.
Con l'aggiunta di una consonante, i Kiss sono un brand, di quelli più redditizi e popolari nella storia della musica. Una macchina che come unica costante ha sempre avuto solo ed esclusivamente il duopolio Stanley - Simmons.
Proprio del rapporto con il compagno di band ha parlato il cantante dei Kiss nel corso di una sessione di Q&A realizzata durante la Kiss Kruise, l'annuale crociera organizzata dai Kiss per i fan.
Quando dal pubblico qualcuno ha chiesto cosa avesse imparato dai 50 anni di rapporto con Gene Simmons, Stanley ha spiegato come si sia reso conto di dover gestire gli aspetti del compagno che prima gli davano fastidio.
"Siamo molti diversi ma di sicuro in comune abbiamo il fatto di essere orgogliosi del nostro lavoro, della nostra etica del lavoro. Probabilmente questo legato al fatto che entrambi i nostri genitori vengono dall'Europa e penso che lì sia qualcosa di importante, essere orgogliosi del proprio lavoro e lavorare sodo per guadagnarsi la pagnotta", ha detto lo Starchild.
Stanley ha poi parlato di quanto, dopo tanti anni, abbia capito grazie a Simmons che le differenze non si risolvono cercando di cambiare gli altri: " Penso che, dopo molti anni abbia imparato un'altra cosa. Gene per me è uno di famiglia, è come un fratello, ma ricordo che c'erano aspetti del suo carattere che mi mandavano letteralmente fuori di testa. Poi ho capito che non si trattava di un problema suo ma mio. Quando le persone fanno cose che ti danno fastidio devi capire il perché, non aspettarti che cambino. Non riguarda loro. C'erano diverse cose di Gene che mi davano fastidio ma ho dovuto interrogarmi e chiederemi il perché. Lui non può essere altro che il meglio di sé; lui non sarà mai me e io non sarò mai lui. Si tratta solo di mettere da parte alcune cose perché non cambieremo mai gli altri".