05 giugno 2020

Pearl Jam, online il video uncensored di Jeremy

La banda americana ha condiviso la versione originale del video censurato nel 1992

I Pearl Jam hanno pubblicato la versione 'uncensored' del video di 'Jeremy', canzone tra le più note della band guidata da Eddie Vedder e contenuta in "Ten", album di debutto dei Pearl Jam pubblicato nel 1992. Il video, diretto da Mark Pellington, fu oggetto di controversie e censurato con il taglio di alcuni frame al culmine del brano e in questa versione si guadagnò l'alta rotazione su MTV vincendo anche gli MTV Video Music Awards come 'Best Video Of The Year' nel 1993.

La scena censurata

Il testo di Jeremy è ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto ed è basato su un articolo di giornale letto da Vedder che raccontava di un quindicenne del Texas, Jeremy Wade Delle, che si sparò in classe davanti a compagni e professori. Il video girato da Pellington mostrava ragazzo preso in giro dai compagni, in fuga, tormentato, unite a un montaggio veloce di immagini, grafiche, frasi ed Eddie Vedder che canta. Intorno al minuto cinque il Jeremy del video si gira verso i compagni e porta la pistola alla bocca, scena che nel video censurato non viene mostrata per intero grazie al taglio di alcuni frame . Proprio questa scelta di editing nel momento cruciale del racconto, unita alla scena seguente, causò equivoci e spinse a credere che Jeremy aprisse il fuoco sulla classe uccidendo gli alunni.

Di seguito la versione uncensored e quella censurata messe a confronto





La storia del video di Jeremy

Dopo che nel 1991 strinse amicizia con il fotografo Chris Cuffaro, Eddie Vedder decise di fare un video che accompagnasse la musica dei Pearl Jam e propose che a curarlo fosse proprio Cuffaro. Il regista decise di abbinare le immagini a 'Jeremy', brano che inizialmente l'etichetta discografica non aveva preso in considerazione come potenziale singolo e che decise di non finanziare. Cuffaro decise di pagare di tasca propria vendendo mobili e la sua collezione di chitarre ma, nel frattempo, l'etichetta discografica aveva pensato che 'Jeremy' fosse adatto a essere un singolo e passò il progetto al Mark Pellington.

In un primo momento il regista non era molto convinto dalla canzone ma poi accettò, parlò con Eddie Vedder, e trovo l'idea giusta per il video. "Quando mi spedirono la traccia all'inizio rifiutai perché non mi aveva preso subito - ha poi detto in un'intervista - mi hanno chiesto di ascoltarla un po' di più ed è ciò che ho fatto. Ho parlato con Eddie e mi ha spiegato la storia del bambino di Dallas, che è una storia vera. Mi ci sono buttato e ho messo dentro tutto me stesso, un sacco della mia infanzia. Ho scritto questo trattato lungo, appassionato ed elaborato, che è scomparso dal mio computer ma avevo i miei appunti. Ricordo ancora quando abbiamo girato il video a Londra e Eddie che cantava in un modo davvero intenso, in un modo elettrizzante, appassionato, sembrava posseduto".

Il video, ovviamente nella versione censurata, si guadagnò l'alta rotazione televisiva ma la band decise di allontanarsi dal formato video e per circa dieci anni decise di non farne più. Per trovarne un altro bisognerà arrivare al 1998 con il film animato per 'Do The Evolution'.


Jeremy, il testo

La storia raccontata in Jeremy è stata scritta da Eddie Vedder dopo aver letto un articolo di giornale su Jeremy Wade Delle, un ragazzino di Richardson, in Texas, che decise di togliersi la vita davanti a compagni di classe e insegnante l'8 gennaio del 1991 sparandosi con un revolver. Vedder partì da quella storia e la unì alla sua esperienza personale e ad un fatto simile, con conseguenze meno gravi, accaduto mentre frequentava la junior high school di San Diego, in California: "Viene da un piccolo articolo di giornale, parla di compiere questo grande sacrificio uccidendosi per ottenere la propria vendetta e finire per avere solo un piccolo paragrafo su un giornale, non cambia niente, tu non ci sei più e il mondo continua a girare. La vendetta migliore è vivere e mettersi alla prova, essere più forte degli altri. Conoscevo qualcuno a scuola che ha fatto qualcosa di simile, non si è tolto la vita ma ha sparato in una stanza. Ero nei corridoi e ho sentito gli spari. Quindi il brano parla un po' di Jeremy e un po' di questo ragazzo che conoscevo di nome Brian".


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