Phil Collins ferito dopo una caduta. Tour interrotto
L'ex batterista dei Genesis era tornato a suonare in pubblico dopo dieci anni di assenza per motivi di salute
Il titolo della sua autobiografia, edita in Italia da Mondadori è suggestivo, ma forse non è un talismano. Però quel "No, non sono ancora morto" fotografa esattamente la situazione mentale e fisica del 66enne ex batterista dei Genesis, che dopo dieci anni di assenza dal palco aveva appena intrapreso un nuovo tour, partito il 2 giugno da Liverpool. E' accaduto che Collins sia scivolato nel bagno della sua stanza d'albergo a Londra, andando a sbattere contro lo spigolo di una sedia e procurandosi una brutta ferita a un occhio, suturata con alcuni punti, con conseguente ricovero in ospedale, dove è trattenuto in osservazione per 24 ore. Rinviati a novembre i concerti previsti oggi e domani alla Royal Albert Hall (ne ha già portati brillantemente a compimento altri tre in questi giorni), mentre il suo entourage assicura che Phil riprenderà il suo percorso live domenica a Colonia, poi Parigi e non mancherà al grande evento di Hyde Park il 30 giugno.
L'incidente potrebbe essere archiviato come una banale disavventura, se non fosse che Collins ha da tempo difficoltà a camminare, e anche in scena si aiuta con un bastone. Inoltre, il suo precedente addio ai concerti, "sancito" ufficialmente nel 2011, era stato motivato con una grave malattia che aveva compromesso il suo sistema nervoso, rendendogli praticamente impossibile cimentarsi dietro i tamburi. Peggio ancora, Phil ha ammesso di aver ricominciato a bere in questi ultimi tempi, dopo ripetuti e drammatici tentativi di uscire dal tunnel dell’alcolismo. Ce n'è abbastanza per augurargli di ritrovare lo spirito di un tempo, "against all odds". Contro ogni difficoltà.