Pink Floyd, ceduto per 400 milioni di dollari il catalogo e i diritti della band
Dopo anni di trattative, il catalogo dei Pink Floyd sarebbe stato acquistato da Sony Music per circa 400 milioni di dollari
Dopo una lunga trattativa che si protrae ormai da mesi, i Pink Floyd sarebbero riusciti a chiudere l'accordo con Sony Music per la cessione dell'intero catalogo della band.
Stando a quanto riportato dal Financial Times, i termini dell'accordo prevedrebbero un valore stimato di circa 400 milioni di dollari, poco meno delle più remunerative trattative del genere, ad oggi, come quelle concluse da Bruce Springsteen e Bob Dylan per una cifra che si aggira intorno al mezzo miliardo di dollari.
Poco tempo fa David Gilmour si era detto impaziente di cedere il catalogo, così da poter smettere di discutere con gli altri membri della band - leggi Roger Waters - per ogni decisione riguardante i Pink Floyd.
E probabilmente c'è sempre il contrasto con Waters alla base di una particolarità dell'accordo di cessione del catalogo che, a quanto pare, si limiterebbe alla parte registrata.
I Pink Floyd hanno venduto il catalogo musicale
Per la gioia di David Gilmour i Pink Floyd avrebbero, finalmente, trovato un accordo con Sony Music per la cessione del catalogo musicale della band, del nome e del brand Pink Floyd.
La trattativa, durata molti mesi a causa dei continui dissidi interni alla band, sarebbe stata raggiunta per una cifra che si aggira intorno ai 400 milioni di dollari, poco meno di accordi come quello concluso da Bruce Springsteen per il suo catalogo ceduto per circa mezzo miliardo di dollari, ad oggi una delle cifre più importanti per trattative di questo genere in ambito rock.
La particolarità dell'accordo è che, dal punto di vista musicale, include le registrazioni musicali ma non i diritti di publishing, escludendo quindi la possibilità da parte dei nuovi proprietari di utilizzare a piacimento i versi e le strutture delle composizioni. Una clausola, questa, che potrebbe essere facilmente stata imposta da Roger Waters che, da tempo, è in lotta con Gilmour anche per quanto riguarda gli aspetti 'societari' dei Pink Floyd.
L'acquisizione del catalogo dei Pink Floyd potrebbe essere l'ennesima grande operazione di questo tipo da parte di Sony che, pare, prossimamente potrebbe annunciare anche l'avvenuta acquisizione del catalogo dei Queen per la cifra recordi 1,2 miliardi di dollari.

Un'operazione da sogno per David Gilmour
La cessione del catalogo dei Pink Floyd non è stata una passeggiata ed ha visto uno scontro serrato tra un gruppo di acquirenti che, pare, oltre a Sony includesse anche Warner, BMG e Hipgnosis.
Sono già alcuni anni che la leggendaria band britannica cerca di vendere i diritti sulla propria musica ma l'operazione è stata più volte ritardata a causa dei dissidi interni alla band, alle uscite controverse di Roger Waters e ad una serie di tensioni sempre maggiori tra lui e Gilmour.
Il chitarrista, da poco tornato sul mercato con il nuovo album solista "Luck And Strange" e impegnato questa sera nell'ultima delle sei date al Circo Massimo di Roma, si è però recentemente detto di essere impaziente di finalizzare la trattativa per la cessione del catalogo dei Pink Floyd.
Intervistato dall'edizione USA di Rolling Stone, Gilmour aveva descritto come 'un sogno' l'idea di potersi sbarazzare del catalogo della band e, con esso, di tutta una serie di preoccupazioni.
"Liberarmi del processo decisionale e delle discussioni che derivano dal fatto di avere in mano il nostro catalogo, beh, sarebbe un sogno per me. Se le cose stessero diversamente...", ha detto Gilmour, riferendosi chiaramente alle tensioni tra lui e Waters. "Non è nemmeno una questione di soldi. Sono solo interessato a venire fuori da quel bagno di fango che da qualche tempo significa gestire questa cosa".
Il processo decisionale interno alla band, ha spiegato Gilmour, prevede che basti il veto di una sola persona per fermare tutto e il problema non è avere tre sì, quanto piuttosto evitare che qualcuno si opponga. E sappiamo tutti di chi sta parlando quando racconta di qualcuno che mette il veto all'operazione del catalogo. "Funziona con un sistema a veto, non a maggioranza. Abbiamo i tre sì ma poi c'è qualcuno che dice di no".