Pink Floyd, Nick Mason su Waters: "E' come Stalin"
Il batterista dei Pink Floyd risponde alle accuse di bullismo fatte da Roger Waters nei confronti di David Gilmour e Rick Wright
Nick Mason ha risposto alle accuse lanciate alcune settimane fa da Roger Waters che aveva dichiarato di essere stato bullizzato da David Gilmour e Rick Wright durante il suo periodo all'interno dei Pink Floyd.
Chi ai gonfiabili e chi alla musica
Non sembra avere fine la guerra tra Roger Waters e i suoi ex compagni nei Pink Floyd. Il bassista della storica band britannica, abbandonata nel 1985, aveva lanciato recentemente una serie di bordate, le ennesime, nei confronti di David Gilmour e Rick Wright.
L'unica persona non tirata in causa direttamente, il batterista Nick Mason, ha ora risposto alle parole di Waters paragonandolo a Stalin per il suo revisionismo sulla storia della band.
Parlando con il noto giornalista e scrittore Jim DeRogatis per uno speciale, Mason è rimasto meravigliato dalle parole di Waters che aveva raccontato di essere stato bullizzato da Gilmour e Wright, complici di creare un ambiente tossico nella band.
"Sono un po'esterrefatto da queste dichiarazioni", ha detto il batterista dei Pink Floyd, "Ma penso che sia un modo un po'eccessivamente emotivo di rappresentare questa sorta di frattura all'interno della band. Perché Roger ha sempre guardato oltre la musica, in un certo senso. Da una parte penso che fosse tutto finto, dall'altra credo che ci fosse uno schieramento che volesse occuparsi anche di gonfiabili e film, così come della musica, e uno che pensava solo alla musica. Ma non penso che fossero cattivi con lui in particolare. Francamente trovo che sia difficile immaginare qualcuno che possa essere stato crudele con Roger. Stalin diceva di essere stato bullizzato..."
Sentirsi insignificanti
Waters, che da sempre vive con grande risentimento il suo confronto con gli altri Pink Floyd, specialmente David Gilmour, aveva lanciato le sue accuse alcune settimane fa nel corso di un'intervista con l'attore Marc Maron.
Durante la chiacchierata, Waters aveva rivelato di non sentirsi pienamente fiducioso nelle sue capacità durante la sua permanenza all'interno della band e la colpa, dice, era da attribuirsi principalmente all'atmosfera che si respirava all'interno dei Pink Floyd.
"Mi sono sempre sentito insignificante, inetto in qualche modo. Era così all'epoca ma poi recentemente, nel corso degli anni, mi sono reso conto di avere un cervello musicale abbastanza sofisticato. Riesco ad accorgermi di cose che gli altri non notano" - ha detto Waters prima di identificare esattamente il perché di quelle sensazioni - "Credo sia stato importante decidere di andarmene in quel momento. Mi trovavo in un ambiente tossico in cui ero circondato da persone, David e Rick principalmente, che cercavano sempre di buttarmi giù. Cercavano sempre di farmi cadere da ovunque fosse quel trespolo. Dicevano che non capivo la musica, pensavano che fossi solo un ragazzino noioso, un maestrino pronto a dare ordine ma che non sapevo nemmeno accordare la chitarra. Erano pronti a prendermi di mira perché i veri insignificanti erano loro".