18 luglio 2023

Quando cercarono di 'sacrificare' Tony Iommi

Geezer Butler racconta di quando, durante un concerto dei Black Sabbath, un pazzo cercò di sacrificare Tony Iommi aggredendolo con un coltello

Storicamente i Black Sabbath sono stati associati all'idea di satanismo, di occultismo e magia nera. Tutte tematiche che, pur avendo richiamato nell'estetica e nel sound, la band inglese non ha mai completamente abbracciato.

Spesso i tour dei Sabbath sono stati caratterizzati da situazioni inverosimili anche in questo senso, specialmente in America.

Una di queste è stata raccontata dal bassista Geezer Butler in un'intervista con Reader's Digest e riguarda quella volta in cui qualcuno cercò di 'sacrificare' Tony Iommi sul palco.

Pur avendo più volte preso le distanze dai legami con il satanismo e l'occultismo, i Black Sabbath sono stati a più riprese coinvolti in situazioni particolarmente bizzarre.

Dalle 'presenze' che la band ha sempre raccontato di avvertire intorno a personaggi quantomeno dubbi che, spinti dalle voci sul conto dei Sabbath, hanno cominciato a frequentare i concerti.

Il sacrificio di Tony Iommi

Il bassista dei Black Sabbath Geezer Butler ha raccontato di un episodio successo durante un concerto negli Stati Uniti, regione in cui la fama di satanisti creò maggiori problemi alla band.

Parlando di come l'immaginario creato dai Black Sabbath fosse stato problematico per lui, cresciuto in una famiglia profondamente cattolica, Butler ha ricordato quanto successo a Tony Iommi mentre si trovava in America.

"Mio padre non era molto felice quando ha visto la croce capovolta sulla copertina del nostro primo album. Generalmente, però, nel Regno Unito o in Europa a nessuno importava molto del nostro immaginario satanista".

Le cose cambiavano drasticamente quando i Sabbath volavano oltre oceano per i tour americani dove spesso si presentavano figure dedite all'occultismo e i loro antagonisti, non senza problemi.

"Quando eravamo negli USA la gente ci minacciava, si presentava ai concerti con bibbie e croci. A Nashville qualcuno saltò sul palco e attaccò Tony con un coltello. Fortunatamente si girò per calciare l'amplificatore che non funzionava e vide arrivare l'aggressore, facendosi da parte. La polizia lo arrestò, anche se non so cosa gli sia successo, ma voleva sacrificare Tony. Un pazzo".


Quando cercarono di 'sacrificare' Tony Iommi

I Black Sabbath e le strane presenze

Pochi anni fa Ozzy Osbourne aveva parlato del legame tra Sabbath e magia nera, sottolineando quanto fossero solo dei ragazzi semplici, con le paure di tutti.

"Un giorno il nostro manager venne da noi e ci disse che avremmo dovuto vedere a tutti i costi questo film, "L'esorcista" - ha raccontato Ozzy - tutti credevano che i Black Sabbath fossero una band posseduta. Siamo andati al cinema a vedere il film e ce la siamo fatta tutti addosso dalla paura! Quando la gente pensa a noi come una specie di band spaventosa coinvolta nella magia nera sbaglia alla grande". E proprio sui Black Sabbath Ozzy aggiunge: "Non eravamo una band creata da qualche impresario, eravamo solo quattro ragazzi che hanno provato a vivere un sogno andato ben oltre ogni più rosea aspettativa".

Di certo, a partire dalle croci realizzate in fabbrica dal padre di Ozzy, all'artwork dei dischi, al sound della chitarra di Iommi che definì il 'doom', i Black Sabbath sono sempre stati circondati da un alone di mistero.

In alcuni casi, come raccontato da Iommi, c'era davvero la sensazione che ci fosse una strana presenza intorno alla band che appariva quando tutti i membri si trovavano insieme.

"Abbiamo sempre avuto la sensazione che nella band ci fosse un quinto membro, per quanto detto ora possa sembrare ridicolo. - disse Iommi in un'intervista a Mojo - che ci fosse qualcuno che ci guardasse dall'alto e ci guidasse. Sentivamo la sua presenza quando eravamo tutti insieme, ne parlavamo come del 'quinto membro' o 'Il superiore'. Eravamo così vicini come band, sin dall'inizio abbiamo vissuto a strettissimo contatto tanto da diventare una cosa sola. Sentivamo questo quinto membro come una presenza vera e reale ".

Se questa strana presenza che aleggiava sui quattro Black Sabbath era spesso considerato come uno 'spirito guida', un qualcosa di positivo, allo stesso tempo accadeva spesso che quando Tony, Ozzy, Bill e Geezer si trovavano insieme potevano capitare fatti davvero strani: "Ad esempio - racconta Iommi - se eravamo nel van e qualcuno, guardando fuori dal finestrino, diceva 'Guardate, c'è un fish & chips!', le luci del negozio si spegnevano di botto. Ci succedevano cose strane all'epoca".