21 dicembre 2021

Quando Elvis si presentò alla Casa Bianca per incontrare Nixon

Il 21 dicembre del 1970 Elvis Presley si presentò senza preavviso ai cancelli della Casa Bianca chiedendo di incontrare il Presidente Nixon per aiutarlo nella sua lotta contro le droghe

Nel dicembre del 1970  Elvis Presley si presentava senza preavviso ai cancelli della Casa Bianca chiedendo di incontrare il Presidente Richard Nixon per aiutarlo a sovvertire il sentimento antiamericano, fare qualcosa per il problema della droga tra i giovani e ottenere un ambito distintivo.

Elvis al servizio degli Stati Uniti

E' il 21 dicembre 1970, Elvis Presley è tornato ad esibirsi solo due anni prima dopo circa un decennio lontano dai palchi per una serie di impegni cinematografici che non avevano fatto altro che crescere in lui la voglia di tornare definitivamente alla musica.

E lo fece, rimettendo in piedi la sua carriera a partire dal celebre show del 'comeback special' nel 1968 e facendo sold out ovunque andasse.

Nello stesso periodo, Elvis aveva anche cominciato a sviluppare sempre di più la sua passione per armi, distintivi e altri oggetti di carattere militare. Elvis si sentiva in qualche modo il portatore dei valori dell'America e decise che era giunto il momento di scendere attivamente in campo per impedire una deriva che portasse i giovani in un vortice di droga, abuso e trasgressione.

Per farlo sarebbe stato disposto a tutto ma voleva farlo in via ufficiale e pensò che fosse una buona idea saltare su un aereo e dirigersi alla Casa Bianca per incontrare il Presidente Nixon al quale dare la propria disponibilità e mettersi al servizio del Paese.

Ai cancelli della Casa Bianca

Elvis atterrò a Washington la mattina del 21 dicembre 1970 dopo un volo da Los Angeles nel quale aveva scritto a mano una lunga lettera utilizzando la carta intestata della American Airlines.

Su quelle pagine Elvis esprimeva tutta la sua preoccupazione per il futuro chiedendo di essere coinvolto nelle campagne della Casa Bianca contro l'utilizzo di droghe dopo aver fatto degli studi approfonditi sull'abuso di stupefacenti e sul lavaggio del cervello fatto dai comunisti.

Il Re del Rock'n'Roll si presentò vestito di tutto punto con collo alto, completo viola, occhiali da sole, cinturone e mantello ai cancelli della Casa Bianca chiedendo di incontrare il Presidente Nixon.

La scena che si presentò davanti gli occhi dei presenti era già abbastanza curiosa di suo quando Elvis tirò fuori un'arma, una prestigiosa Colt 45 risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Era un regalo per il Presidente, un gesto di cortesia che avrebbe magari fatto intendere ulteriormente le sue buone intenzioni e gli avrebbe consentito di accedere a ciò che desiderava più di ogni altra cosa: un distintivo speciale del Bureau Of Narcotics and Dangerous Drugs da aggiungere alla sua collezione e la nomina di agente federale.

La sicurezza della Casa Bianca in un primo momento restò interdetta, non capitava tutti i giorni di trovarsi senza preavviso Elvis sulla soglia, con una lettera in una mano e una pistola nell'altra e con la pretesa di incontrare il Presidente degli Stati Uniti d'America. In fondo, però, si trattava sempre del King Of Rock'n'Roll, una delle figure più influenti degli USA in quegli anni, pronto a servire il Paese.

Quando Elvis si presentò alla Casa Bianca per incontrare Nixon

Il meeting tra Elvis e Nixon

Il meeting fu organizzato per le 12:30 ed Elvis fu ammesso nello Studio Ovale dove incontrò il Presidente Nixon.

Dell'incontro non ci sono relazioni ufficiali scritte ma solo una nota scritta da Egil Krogh, avvocato assistente del Presidente. Al suo interno si legge che il Presidente accettò di incontrare Elvis specialmente per la sua potenza comunicativa e la possibilità di raggiungere attraverso di lui proprio l'elettorato più giovane. Operazione che Elvis si propose di fare non certo attraverso un comizio ma facendo quello che sapeva fare meglio: cantare.

Tra le tesi che Elvis presentò a Nixon c'era anche quella che vedeva i Beatles come una sorta di sciacalli anti americani che erano arrivati negli USA per fare i soldi e poi tornare in Europa portando con loro un sentimento anti-americano che andava fermato. Il Re, poi, continuò a ripetere di essere disposizione totale del Presidente per fermare questo sentimento antiamericano portato avanti dai giovani drogati.

Nixon ascoltò con attenzione le parole di Elvis e gli diede un distintivo onorario che Elvis pensò essere quello ufficiale che richiedeva, quel sigillo di potere che tanto ambiva.

I due si salutarono con una foto rimasta negli annali e diventata con il tempo la foto più richiesta in assoluto tra quelle conservate negli Archivi Nazionali statunitensi

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